Team Building: cos’è e perché applicarlo anche in sanità

Negli ultimi anni, anche in ambito sanitario, è cresciuto l’interesse per le attività di team building. Il lavoro di squadra, infatti, è fondamentale nella sanità: per poter assicurare al paziente una cura all’altezza è spesso necessario che medici, operatori sanitari, infermieri, a volte anche specialisti che lavorano in altre strutture, comunichino tra loro, condividano le informazioni cruciali e uniscano forze e competenze per garantire l’accesso alle migliori cure a quante più persone possibili.

Ma per lavorare bene insieme è sufficiente trovarsi nello stesso posto? Spesso non è abbastanza, ed è proprio in questi casi che il team building può aiutare a raggiungere gli obiettivi e amalgamare i dipendenti. Ecco, dunque, alcuni consigli per rendere più affiatato il gruppo di lavoro del poliambulatorio.

Team building: cos’è e perché aiuta la produttività in poliambulatorio

Il Team building è l’insieme di attività che vengono realizzate all’interno o all’esterno del posto di lavoro e che coinvolgono attivamente tutti i dipendenti oppure un gruppo ristretto. L’obiettivo è favorire lo sviluppo di relazioni tra i partecipanti e delle soft skills di ciascuno.

Dal punto di vista aziendale, e quindi della struttura sanitaria in questo caso, la finalità è migliorare la comunicazione tra le persone che lavorano insieme, aiutarle a capirsi meglio tra di loro e incentivare la cooperazione per risolvere problemi o affrontare situazioni impreviste.

Oltre alla dimensione di intrattenimento e a quella relazionale, numerosi studi hanno osservato come le attività di team building abbiano un impatto concreto e positivo anche sullo sviluppo della struttura. Un gruppo più unito è più produttivo e motivato, e a beneficiarne non è solo l’organizzazione del poliambulatorio, ma anche tutti i pazienti.

Team building e sanità: conoscere la squadra per assistere i pazienti

Produttività, comunicazione e problem solving sono le caratteristiche principali che vengono sviluppate attraverso le attività di team building. Elementi che possono essere molto utili in ambito sanitario, affiancati alla competenza, alla professionalità e all’esperienza dei medici, degli infermieri e di tutti i collaboratori del poliambulatorio.

Come evidenzia un articolo pubblicato sulla Harvard Business Review dal titolo “Improving On-the-Fly Teamwork in Health Care”, il team building all’interno dei gruppi di lavoro di studi medici, poliambulatori e ospedali favorisce una sanità sicura e di qualità. Dall’analisi, in particolare, emerge la necessità di coordinare al meglio specializzazioni, turni, reparti e organizzazioni sanitarie: conoscere meglio il lavoro degli altri, permette a ciascuno di essere più efficiente nel proprio.

Un team coeso è un gruppo di persone che si conosce, che comunica in maniera fluida ed è consapevole del ruolo che svolge all’interno del patient journey, ma anche dell’organigramma della struttura.

Gli operatori sanitari riconoscono la necessità di lavorare insieme, del resto il coordinamento è alla base della maggior parte delle attività svolte anche dai singoli medici. La difficoltà è, piuttosto, di relazioni o di gerarchia. 

Non sempre è semplice capire a chi rivolgersi, con che tempistiche o modalità. Si rischia così di perdere tempo oppure informazioni, danneggiato in ultima istanza l’assistito.

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Attività di team building: dalla teoria alla pratica

Il team building fa bene al team e fa bene alla struttura sanitaria, ma quali sono le attività più indicate?

La scelta è molto ampia e, in generale, tutto ciò che si può fare in gruppo può essere la scelta giusta. L’ideale è che sia il responsabile delle risorse umane o della segreteria a organizzare l’evento, meglio se al di fuori degli spazi lavorativi, per creare un maggiore distacco e far sentire più liberi i partecipanti.

Le attività di team building dovrebbero essere divertenti, stimolanti e coerenti con la cultura aziendale e con le esigenze della struttura.

Nell’ambito sanitario, per esempio, è molto utile conoscere e fidarsi dei propri compagni e colleghi e, allo stesso tempo, dare il meglio riguardo alle proprie competenze. Attività di team building che favoriscono questo tipo di relazioni sono, per esempio, un workshop di cucina in cui tutti insieme si prepara una cena che, alla fine, si consumerà in compagnia. Oppure giochi con un obiettivo, come le Escape Room, i tornei sportivi o le serate quiz.

Altre attività che possono essere promosse dal poliambulatorio in quest’ottica sono il volontariato, le sfide basate sulla fiducia o anche il “Babbo Natale segreto”, in occasione delle festività.

Alcune si possono svolgere all’interno dell’azienda, come una colletta per ogni compleanno oppure i classici eventi aziendali come feste di Natale, grigliate o altri appuntamenti meno formali tra colleghi.

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…usare la tecnologia per una migliore gestione

Le attività di team building sono dunque un eccellente strumento per consolidare un gruppo e favorire lo sviluppo delle relazioni tra i membri. Tuttavia, perché portino dei frutti al poliambulatorio è importante seguire alcuni accorgimenti.

I gruppi di lavoro, infatti, funzionano bene quando esiste una struttura abbastanza chiara, una leadership riconosciuta e la consapevolezza di quali sono gli obiettivi da perseguire. 

Quando svolgiamo un attività di gruppo al di fuori dell’ambito lavorativo, come l’escape room, è chiaro a tutti quale sia lo scopo delle azioni compiute ed è proprio quello a spingere ciascuno a dare il meglio di sé. Di conseguenza, anche in ambito lavorativo, è utile ribadire e rendere esplicita la finalità delle mansioni. Una strategia potrebbe essere quella di individuare gli OKR, ovvero obiettivi di sviluppo condivisi con il team e che prevedono anche dei sistemi di comunicazione e condivisione dei risultati.

Da non sottovalutare, infine, il supporto fornito dalla tecnologia. Un team efficiente è un team in cui ciascuno fa del suo meglio per raggiungere un obiettivo condiviso. Non ci sono difficoltà di comunicazione, né perdite di tempo. Può sembrare una missione utopistica, ma diventa concreta se il gruppo è coeso e se la struttura è dotata di strumenti tecnologici a supporto.

Un software gestionale, per esempio, aiuta a tenere traccia di tutte le attività, di coordinare le agende dei medici e dei pazienti, di automatizzare alcune azioni riducendo il rischio di errori umani e dimenticanze. Tra gli effetti positivi c’è anche il fatto che alcune persone saranno più libere e potranno dedicare quel tempo guadagnato ai pazienti o alle relazioni con i colleghi.

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