23 ottobre 2020

Psicologo: la terapia in videochiamata

Il periodo del lockdown ha messo a dura prova ciascuno di noi e, come sottolinea uno studio pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet, epidemie e quarantene hanno effetti psicologici negativi su un ampio numero di persone. Tra i sintomi che si registrano più spesso c’è il disturbo post-traumatico da stress, confusione, rabbia, paura, dolore, insonnia, ansia. Proprio perché sono stati mesi molto delicati, sono molti gli psicologi e le associazioni di categoria che si sono attrezzate in primis per fornire supporto psicologico agli operatori sanitari in prima linea contro il virus, ma anche per proseguire la terapia in videochiamata, rispettando così il distanziamento sociale senza far mancare il proprio supporto professionale a chi ne ha bisogno.

Terapia in videochiamata, una scelta sempre più diffusa

Il ricorso alla videochiamata per effettuare una seduta di psicoterapia non è una novità introdotta dal lockdown, ma una modalità che già prima esisteva e veniva applicata, però, a alcuni casi specifici. Per esempio, per continuare a seguire un paziente che si trasferiva altrove cambiando residenza oppure nel caso di persone che, per varie ragioni, non riescono o possono uscire di casa. 

Durante i mesi della quarantena, però, questa opzione è stata estesa e proposta alla maggior parte delle persone seguite da uno psicologo, psichiatra o psicoterapeuta. Lo scopo era mantenere il contatto, senza interrompere il percorso terapeutico in atto, e garantire un servizio professionale in un momento di particolare difficoltà.

Ciò che era meno prevedibile è che gli psicologi segnalano come, anche dopo la ripartenza, sono molti i pazienti che continuano a chiedere di svolgere le sedute online. Le motivazioni sono varie: dalla comodità di potersi collegare da casa senza bisogno di recarsi allo studio fino al fatto che i mesi di smart working hanno modificato il mind-set di molte persone che hanno riscoperto la possibilità di svolgere attività “produttive” anche tra le mura domestiche. In altri casi ancora permane la paura di contrarre il virus e, nonostante le rassicurazioni a proposito del rispetto delle norme di sicurezza da parte degli ambulatori, questo non è sufficiente e frequentare con serenità luoghi dove passano anche molte persone sconosciute.

come funziona la terapia in videochiamata

Pro e contro della terapia psicologica a distanza

Psicologi, psichiatri e psicoterapeuti non sono concordi nel valutare vantaggi e svantaggi dello svolgere le sedute a distanza in videochiamata. Prima del lockdown, in particolare, una parte di essi riteneva che non fosse proprio da considerarsi parte della terapia, punto di vista che si è trasformato in questi mesi.

Tra i vantaggi, c’è sicuramente la possibilità di mantenere un contatto con la persona seguita, a cui offrire un supporto professionale ma anche semplicemente una forma di rassicurazione in fasi complesse. Per alcune patologie o condizioni specifiche, l’alternanza tra sedute online e di persona può rappresentare uno strumento ulteriore per migliorare la propria attività. Il fatto di potere vedere il proprio terapeuta, anche a distanza e tramite un monitor, può avere un importante effetto rassicurante.

D’altro canto, come accade nel rapporto tra medico e paziente, anche in questo caso la corporeità dell’incontro e lo scambio di persona non può essere completamente sostituito, poiché rappresenta un tassello fondamentale per la costruzione e il consolidamento del rapporto di fiducia. Inoltre, la distanza permette di concentrarsi primariamente su aspetti mentali della salute della persona coinvolta, mentre diventa meno agevole, per il terapeuta, leggere la mimica e il linguaggio del corpo che, spesso, rappresentano un importante elemento.

Quali strumenti per la terapia online?

Come abbiamo visto anche nel caso della televisita, l’equilibrio tra reale e virtuale è molto personale e dipende sia dalle attitudini di medico e paziente, sia dagli strumenti che ha a disposizione. Negli Stati Uniti, per esempio, sono state sviluppate alcune applicazioni che permettono di identificare segnali di depressione o ansia analizzando la mimica facciale e la postura come SimSensei, Calm, Woebot o Sanvello. 

Non sempre, però, sono a disposizione. Mentre gli strumenti base per svolgere la seduta sono una connessione internet stabile e un programma che consenta di fare videochiamate tra pc, tablet o smartphone di buona qualità sia audio che video. Molti professionisti hanno scelto di utilizzare Skype oppure Zoom che, soprattutto durante il lockdown, venivano impiegati quotidianamente per comunicare anche con amici e colleghi.
Tuttavia per un servizio più professionale e articolato, alcuni studi o poliambulatori possono scegliere l’Ambulatorio Smart di GIPO. Adattabile anche all’attività psicologica, permette di gestire direttamente da un’unica interfaccia anche la prenotazione, i pagamenti e - nel caso dei medici - anche le prescrizioni. Inoltre la piattaforma permette un agile passaggio tra reale e virtuale che, nel caso della terapia psicologica, si traduce in una semplicità di alternanza tra sedute online e offline a seconda delle necessità di medico e paziente.