Digital Health: quali sono le App sanitarie più preziose per gli italiani?
Almeno otto italiani su dieci possiedono uno smartphone, che utilizzano quotidianamente per comunicare con i social network, divertirsi con i giochi che ricreano la realtà virtuale, ma sempre di più anche come supporto concreto nella quotidianità. Questo è quanto emerge dalla Global Mobile Consumer Survey 2016 di Deloitte che ha analizzato i principali trend in termini di tecnologia e cellulari su scala globale. È naturale immaginare quanto si sia sviluppato, in pochi anni, anche il mercato delle app in ambito sanitario: ce ne sono di tutti i tipi, ma quali sono quelle più utilizzate nel settore della digital health?
Digital health: chi usa le app sanitarie e perché
Nel 2017, secondo un’indagine dell’Associazione dei Consumatori Adoc, il 69,1 % degli italiani ha scaricato un’applicazione legata all’ambito della Salute, all’interno del quale sono incluse tre sottocategorie differenti: Salute e medicina, quindi le app di digital health in senso più stretto, quelle legate al Fitness e, infine, quelle a tema Benessere.
L’obiettivo, in generale, è quello di tenere monitorato il proprio stato di salute e cercare, nella digital health, un supporto per mantenere uno stile di vita sano. I più “smart” sono i giovani e giovanissimi: la fascia tra i 18 e i 25 anni, infatti, è quella che mostra più curiosità e dimestichezza con questo tipo di strumenti e tende a prediligere le app che legano la salute alla forma fisica. Tra gli over 60, invece, le app legate alla salute ancora non sfondano, forse anche come conseguenza del fatto che, come sottolinea sempre Adoc, la principale preoccupazione riguarda l’utilizzo dei dati personali. Il 57% di chi ha scaricato e testato questo tipo di strumenti ha dichiarato, infatti, di avere dei dubbi a proposito della destinazione finale delle informazioni inserite nell’applicazione e di ritenere per nulla chiara ed esaustiva la normativa sulla privacy presentata. I dati sono stati raccolti, è importante sottolinearlo, prima dell’introduzione della nuova regolamentazione europea sul tema, il cosiddetto GDPR, che dunque potrebbe aver già modificato la percezione degli utenti che, nonostante le preoccupazioni, utilizzano comunque spesso questo tipo di applicazioni.
Lo stesso tipo di barriera è confermata anche l’Osservatorio “Innovazione Digitale in Sanità” della School of Management del Politecnico di Milano che ha evidenziato anche quali sono le principali attività per cui la digital health tramite smartphone interessa agli italiani: il 51% degli intervistati, infatti, usa il telefono per prenotare visite o prestazioni, il 40% per cercare informazioni utili a proposito delle strutture sanitarie, il 21% per sapere come, quando e dove ritirare documenti clinici.
Quali sono le app sanitarie più interessanti?
Sicuramente le applicazioni legate, in generale, all’ambito della salute più evolute e sviluppate sono quelle dedicate al fitness: ce ne sono decine, alcune delle quali sviluppate con il supporto di personal trainer e nutrizionisti. Tuttavia, puntando l’attenzione sulle proposte più interessanti nell'ambito della digital health ci sono, per fare due esempi entrambi a pagamento, SkinVision e Fever Meter e Body Temperature. La prima, sviluppata in collaborazione con due dermatologi, sfrutta la fotocamera dello smartphone per supportarci nel monitoraggio della salute della pelle e dei nei. Naturalmente non si sostituisce al parere di uno specialista né può fornire alcuni tipo di diagnosi. tuttavia può rappresentare un occhio in più per tenere sotto controllo l'evoluzione di macchie cutanee e nei, indicando quando è il momento più adatto per prenotare, prontamente, una visita dermatologica.
La seconda, invece, analizza il cambiamento di colore delle dita e, attraverso l’elaborazione di questo dato nel corso del tempo, può misurare la temperatura corporea. È inclusa anche una funzione aggiuntiva che permette di controllare la presenza o meno della febbre verificando la frequenza cardiaca dal polso. Una specie di alternativa al classico termometro, ma sempre a portata di mano, utile quando ci si trova, per esempio, fuori casa e si percepisce i tipici segnali della febbre.
Molto amate sono anche le app dedicate al monitoraggio del sonno come Sleep Better Runtastic oppure SleepCicle, nonché i contapassi di tutti i tipi da quelli installati automaticamente sullo smartphone a quelli più evoluti che si possono collegare ad accessori di vario genere, compresi cardiofrequenzimetri e orologi per un monitoraggio continuo sia durante l’attività sportiva che a riposo.
Cresce anche l’offerta di app da parte delle aziende sanitarie e, soprattutto, delle Regioni che propongono strumenti mirati all’accesso a dati e prestazioni su misura per ciascun utente. Sono in pochi a saperlo e, di conseguenza, ad utilizzarle: più diffuse e apprezzate, invece, quelle dedicate alla farmacia. Il 25% dei cittadini intervistati dall’Osservatorio “Innovazione Digitale in Sanità” utilizza questo tipo di strumento per verificare qual è la farmacia di turno (qui le app leader sono Farmacia di turno per iOS e Trova Farmacie anche per Android), qual è quella più vicina e anche per informarsi a proposito dei farmaci. Altrettanto gradite sono quelle che consentono di verificare in diretta e a distanza la situazione in Pronto Soccorso: Veneto e Lombardia, per esempio, hanno lanciato di recente due applicazioni ufficiali proprio con questo obiettivo. “Salutile Pronto Soccorso” e “Info Pronto Soccorso” contano già migliaia di download e recensioni, nel complesso, positive.
Infine, un ambito di potenziale sviluppo della digital health su smartphone è quello del “coaching” ovvero di tutte quelle app funzionali a monitorare lo stile di vita o i parametri vitali che sarebbero molto preziose anche, per esempio, ai pazienti che soffrono di patologie croniche o per gli anziani che, come abbiamo visto, rappresentano proprio la fascia di popolazione con meno dimestichezza. Lo sforzo, dunque, potrebbe essere proprio quello di puntare su app di semplice utilizzo, sviluppate in collaborazione con medici e specialisti, per poter rispondere concretamente alle esigenze di questo target.