10 agosto 2018

5 cose da sapere sulla firma grafometrica

Medici, infermieri ed operatori sanitari lo sanno bene: per ogni paziente visitato è necessario mettere in conto del tempo per inserire tutti i dati nei moduli necessari, fornire il consenso all’utilizzo di queste informazioni in conformità con la normativa vigente sulla privacy e, in seguito, per digitalizzare i documenti. Una soluzione per risparmiare tempo, adottata da un numero sempre maggiore di strutture, è quella della firma grafometrica. Vediamo, dunque, di cosa si tratta e perché è conveniente.

Firma grafometrica, 5 cose da sapere

Diversa dalla firma digitale, ma potenzialmente molto utile per ottimizzare i tempi, velocizzare i processi di dematerializzazione e accelerare la digitalizzazione della burocrazia e dell’amministrazione, la firma grafometrica può rappresentare una soluzione efficace e pratica. A patto, però, che si rispettino alcuni criteri stabiliti per legge. Scopriamo quali sono e come mai è una risorsa particolarmente preziosa in ambito sanitario.

Un’alternativa alla firma autografa

La firma grafometrica è a tutti gli effetti una firma realizzata a mano dal sottoscrittore, ma su un supporto digitale apposito e tramite uno stilo. In questo modo, il device tecnologico ha l’opportunità di registrare non soltanto il segno, ma anche la velocità, l’inclinazione e una serie di altri parametri biometrici che rappresentano l’unicità e la garanzia di autenticità della firma.

Una soluzione per l’autenticazione

In alcuni casi, la firma grafometrica può essere impiegata non come una vera e propria alternativa digitale a quella autografata, ma come una forma di autenticazione per l’accesso o l’autorizzazione ad alcune azioni specifiche. I dati acquisiti attraverso il gesto della firma vengono confrontati con un database preesistente e, se viene rilevata una certa corrispondenza, essa funziona come chiave di accesso per l’azione richiesta, per esempio un pagamento.

Una firma, un documento

L’autenticità della firma grafometrica è assicurata anche dai sistemi altamente tecnologici che consentono di associare quell'autografo con uno specifico documento. I dati biometrici raccolti, infatti, vengono legati al file sottoscritto grazie ad un procedimento che va a fondere l’impronta del documento e quella della sottoscrizione. Inoltre, le informazioni raccolte vengono anche criptate attraverso una tecnica crittografia asimmetrica in modo tale che esista un doppio processo parallelo di autenticazione, sia in chiaro che attraverso una chiave di cifratura.

Ciò comporta anche un’ulteriore garanzia: i dati vengono protetti attraverso una doppia copia di chiavi per cui l’una rimane sugli apparati di firma, mentre l’altra viene affidata a terzi, che ne diventano garanti: Autorità di Certificazione, Enti o Notai specializzati in quest’ambito.

Quale differenza con la firma digitale?

Secondo il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), sono esplicitamente previste quattro tipologie differenti di firma digitale: Firma Elettronica, Firma Elettronica Avanzata, Firma Elettronica Qualificata e Firma Digitale. Quella grafometrica risponde pienamente ai requisiti previsti per la Firma Elettronica, ma non soltanto. Infatti, quand’essa viene raccolta seguendo un procedimento che parte dall’identificazione del firmatario fino ad una garanzia di integrità del documento e della garanzia dello stesso, la firma grafometrica si può configurare come Firma Elettronica Avanzata. Ed è in questo caso che, secondo il CAD, ha lo stesso valore giuridico di una sottoscrizione autografata.

Altro è, sempre secondo la legge, la Firma Digitale che richiede un procedimento ancor più complesso e, generalmente, viene apposta tramite un dispositivo specifico come il token o la smart card.

L’uso in ambito medico

Conosciamo bene i vantaggi dell’introduzione della firma grafometrica in ambito sanitario e abbiamo sviluppato GipoFirma, una soluzione che sfrutta le caratteristiche dei Samsung Galaxy Tab A dotati di SPen che supportano la firma grafometrica e le configurazioni offerte da Samsung Knox. Sono oltre 100 le realtà italiane che hanno già adottato questa soluzione per gestire, raccogliere e proteggere i moduli della privacy e per il consenso informato in modo sicuro, a maggior ragione dall’entrata in vigore della normativa europea del GDPR.

La soluzione della firma grafometrica garantisce, in primo luogo, la sicurezza dei dati, ma anche una riduzione dell’uso di carta e materiali, nonché la riduzione dei costi e dei tempi necessari per gestire tutte le pratiche. Tempo che può essere sfruttato in maniera più efficiente e con un occhio di riguardo in più per lo stato di salute del paziente.