La ricetta dematerializzata – introdotta come misura emergenziale durante la pandemia – è ormai una realtà consolidata nel sistema sanitario italiano. Ma a partire dal 1° gennaio 2025, si è aperta una nuova fase: la ricetta elettronica è diventata, infatti, obbligatoria per tutte le prescrizioni, anche per quelle a carico del paziente.
Approfondiamo insieme queste novità normative.
La ricetta dematerializzata è la versione digitale della tradizionale ricetta cartacea (rossa o bianca), utilizzata per la prescrizione di farmaci e prestazioni sanitarie.
Compilata dal medico tramite un sistema informatizzato (SAC o SAR), viene trasmessa attraverso il Sistema Tessera Sanitaria (per questo è chiamata anche ricetta elettronica o ricetta medica digitale) e può essere utilizzata dal paziente presentando in farmacia o presso le strutture sanitarie il Numero di Ricetta Elettronica (NRE), che riceverà via e-mail o SMS.
Il Sistema Tessera Sanitaria richiede l’inserimento di tutti i dati del paziente che servono anche per la ricetta rossa, ovvero: il proprio numero identificativo, i dati dell’assistito, il medicinale o la prestazione necessari, il quesito diagnostico e il codice di priorità. Importante è anche l’indicazione di eventuali esenzioni.
È importante ricordare che, come la ricetta rossa, anche la ricetta dematerializzata ha una scadenza pari a 30 giorni dall’emissione. Passato questo periodo di tempo, la ricetta viene bloccata dal sistema e quindi non è più utilizzabile dal paziente che dovrà contattare nuovamente il medico.
La ricetta dematerializzata, inizialmente introdotta per sostituire la ricetta rossa (cioè quella utilizzata per prescrizioni a carico del Servizio Sanitario Nazionale), sta progressivamente sostituendo anche la ricetta bianca, usata per farmaci o trattamenti a carico del cittadino.
Nel corso del 2025 questa evoluzione sarà completata: tutte le prescrizioni mediche – sia SSN che private – dovranno essere esclusivamente elettroniche. Per distinguere le due tipologie, accanto al tradizionale Numero Ricetta Elettronica (NRE) utilizzato per le prescrizioni SSN, verrà introdotto il Numero Ricetta Bianca Elettronica (NRBE). In questo modo, sarà possibile dematerializzare anche le prescrizioni non rimborsabili, garantendo tracciabilità, accesso digitale e semplificazione amministrativa anche per le ricette finora gestite solo su supporto cartaceo.
La norma che descrive le caratteristiche della ricetta dematerializzata è il Decreto interministeriale del 2 novembre 2011, ma è stata la pandemia a dare un impulso concreto alla diffusione di questo strumento. In particolare, l’Ordinanza del capo della Protezione civile del 19 marzo 2020 aveva l’obiettivo di assicurare la disponibilità di farmaci ai soggetti più fragili e ridurre l’afflusso di pazienti negli studi medici, introducendo la possibilità di inviare la ricetta tramite email o sms; mentre il Decreto interministeriale del 25 marzo 2020 ha previsto l’estensione dell’impiego della ricetta dematerializzata ai farmaci con piano terapeutico AIFA e ai medicinali distribuiti per conto del Servizio Sanitario Nazionale.
Il processo di potenzialmente e consolidamento dell’impiego di questo strumento è stato confermato, sempre nel 2020, dal Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 30 dicembre che, insieme al Ministero della Salute, ha esteso la dematerializzazione anche alle ricette di farmaci non a carico del SSN e ha previsto un ampliamento dei canali di rilascio del promemoria della ricetta elettronica.
Questo largo ricorso alla ricetta dematerializzata, favorito dalle circostanze emergenziali, è stato successivamente confermato ed esteso, grazie al Decreto Milleproroghe, fino al 31 dicembre 2024.
L’introduzione e la diffusione nell’utilizzo della ricetta dematerializzata è stata accolta con grande favore da parte dei medici e dei farmacisti, perché semplifica il lavoro e ottimizza alcuni sprechi di risorse e di tempi. Tra i vantaggi della ricetta dematerializzata troviamo:
Il Ministero della Salute ha istituito un gruppo di lavoro che si sta occupando della dematerializzazione di altre prescrizioni che potrebbero beneficiarne. Per esempio, i buoni destinati a prodotti senza glutine per persone che soffrono di celiachia. Anche in questo i vantaggi non si limitano alla digitalizzazione del documento, ma introducono anche l’opportunità di spendere i buoni ovunque in Italia.
Secondo ambito di sviluppo della digitalizzazione di questo strumento riguarda le prescrizioni dei farmaci veterinari: in questo caso, specifica il Ministero della Salute, l’obiettivo non è il controllo della spesa a carico del SSN, ma di un ambito che riguarda la tutela della salute pubblica.
Infine, come confermato anche dalla recente proroga, una delle aree di sviluppo del settore riguarda il superamento di ogni forma di supporto cartaceo: non soltanto la ricetta rossa, ma anche il promemoria con il numero di NRE. L’obiettivo è che tutte le comunicazioni possano essere informatizzate e digitalizzate, sia in Italia sia nell’Unione Europea.
Altri articoli che potrebbero interessarti: