Fatture B2B: dal 2019 sarà obbligatoria la fattura elettronica fra privati
1° gennaio 2019: in questa data scatterà l’obbligo della e-fattura tra privati per (quasi) tutte le p.iva.
Le vecchie fatture cartacee stanno per cedere il passo alle fatture elettroniche B2B, business-to-business, quando a emettere e ricevere sono aziende e professionisti. Se il tuo poliambulatorio fattura ad altri privati o sei un professionista che collabora con strutture private, la e-fattura riguarderà anche te!
Vediamo insieme cos’è la fatturazione elettronica tra privati, quali sanzioni sono previste per chi fattura su carta nonostante l’obbligo, chi è esente e perché il vecchio documento cartaceo andrà in pensione.
Cos’è la fattura elettronica B2B e quali sanzioni sono previste per chi emette fattura su carta nonostante l’obbligo?
È una fattura normale, come quella emessa quotidianamente da aziende, strutture sanitarie e professionisti, ma creata secondo un processo digitale, dalla generazione alla conservazione. Il formato elettronico con cui viene creata deve garantire che il contenuto della fattura resti integro e leggibile fino al termine del suo periodo di conservazione (10 anni).
La fattura B2B segue questo percorso:
- creazione digitale del documento che avrà un formato elettronico
- emissione e ricezione digitale del documento
- conservazione a norma di legge per 10 anni
La fattura elettronica in Italia non è una novità.
Dal 31 marzo 2015, tutte le fatture emesse verso la Pubblica Amministrazione devono essere elettroniche, ma che differenza c’è tra la e-fattura fra privati e la FatturaPA?
FatturaPA VS Fatture elettroniche B2B
La Fattura elettronica verso la Pubblica Amministrazione è un documento in formato elettronico (XML “Tracciato FatturaPA”) siglato con firma digitale dall’azienda, professionista, struttura sanitaria che emette fattura nei confronti della Pubblica Amministrazione, e che va conservata solo digitalmente, per legge. Così, la PA che riceve la fattura, può registrare i dati molto più rapidamente e accorgersi subito di possibili incongruenze.
La firma digitale applicata da chi emette la fattura assicura che il contenuto sia autentico e integro, poi, con la conservazione digitale a norma, vengono applicate sulla fattura un’ulteriore firma digitale ed una marca temporale sull’archivio elettronico delle fatture, che “congelano” il contenuto del documento per 10 anni.
Le fatture B2B fra privati, invece, possono essere di tre tipi:
- e-fatture simili a quelle per la Pubblica Amministrazione e che seguono un processo digitale, che comprende creazione, firma e conservazione a norma
- fatture inviate attraverso EDI (Electronic Data Interchange), un servizio telematico che aiuta imprese e professionisti e a scambiarsi documenti elettronici da computer a computer
- fatture “non cartacee”
La condizione fondamentale per trarre il massimo dalla fattura B2B e avere quindi meno carta, più controlli, lotta efficace all’evasione fiscale e più competitività, è che le fatture digitali possano essere elaborate dal sistema informativo di chi le riceve senza “data entry”, evitando quindi che una persona inserisca manualmente nel sistema i dati delle fatture ricevute.
Una volta scattato l’obbligo, cosa succede se emetto una fattura cartacea?
Se emetti una fattura cartacea, ma sei obbligato alla fatturazione elettronica, è come se non avessi emesso fattura e il documento viene considerato come non emesso, e puoi ricevere una sanzione amministrativa compresa tra il 90% ed il 180% dell’imposta relativa all’imponibile che non hai documentato o registrato correttamente durante l’esercizio
La fattura B2B vale (quasi) per tutti e sono previste tre tappe per la sua introduzione.
Chi è esonerato dalla fatturazione elettronica fra privati e quali sono i tempi di introduzione?
La fattura B2B non vale per i “piccolissimi”. Quindi sono esonerati dall’obbligo solo i soggetti che rientrano nel “regime di vantaggio” previsto dall’art. 27 comma 3 del Decreto Legge n. 98/11 o nel “regime forfettario” previsto dalla Legge n. 190/14.
Non sarà un’introduzione di massa, ma scaglionata su tre tappe:
- dal 1° luglio 2018 scatta la e-fattura per cessioni di benzina o gasolio per motori e per le prestazioni di subappaltatori nell’ambito di un contratto di appalti pubblici
- dal 1° settembre 2018 l’emissione della fattura elettronica sarà obbligatoria nei confronti dei soggetti extra-UE per quanto riguarda le fatture emesse in ambito tax free shopping (ai sensi dell’art.4-bis del Decreto Legge 22 ottobre 2016, n. 193);
- dal 1° gennaio 2019 verrà estesa a tutte le operazioni business-to-business, escluse le fatture delle piccolissime P.IVA
Addio fattura cartacea, benvenuta fattura elettronica B2B: le ragioni di questa novità
Perché mandare in pensione la fattura cartacea? Ecco cosa promette la fatturazione elettronica B2B:
- Meno carta, meno spese
Secondo l’Osservatorio Fatturazione Elettronica e eCommerce B2B della School of Management del Politecnico di Milano, il beneficio che deriva dal passaggio alla fatturazione elettronica, per organizzazioni che producono/ricevono un volume di fatture superiore alle 3.000 fatture/anno, è fra i 7,5 e gli 11,5 euro a fattura. Questo risparmio è dovuto a:
- un minore impiego di manodopera
- meno costi di stampa e imbustamento
- meno tempo dedicato alla gestione della relazione con il cliente
- meno costi di conservazione per la gestione dell’archivio cartaceo - Controllo migliore, meno evasione
I controlli sulle fatture elettroniche saranno più precisi e rapidi nell’individuare gli evasori fiscali, risparmiando risorse pubbliche da destinare ad altre attività - Processi più veloci, imprese più competitive
La e-fattura aiuterà le aziende a prepararsi ad affrontare meglio il mercato, sempre più digitale, e ad aderire con più facilità al piano Industria 4.0 - Più chiarezza, meno errori
Basta data entry manuale, errori di registrazioni e smarrimento di dati e informazioni. Stop ai falsi e riduzione nei tempi di pagamento. In due parole: più trasparenza e correttezza.