26 giugno 2020

Evitare le diagnosi fai da te con la visita medica da remoto

Cercare sintomi su Google è diventata, negli ultimi anni, un’azione molto diffusa. Spesso, questa ricerca sul web porta le persone ad auto-diagnosticarsi malattie e procedere con cure palliative ed altri rimedi senza confrontarsi con un vero medico. Un fenomeno pericoloso che potrebbe aumentare a causa dell'epidemia di Covid-19 perché, per evitare il contagio, in molti potrebbero essere indotti a evitare  lo studio medico e a rivolgersi al Dott Google. 

Grazie alla tecnologia è però possibile chiarire ogni dubbio e paura parlando direttamente con il professionista di fiducia. Lo strumento è ormai molto diffuso: la consulenza video. Infatti, con la televisita chiunque può consultare il medico anche a distanza, evitando il rischio di contagi e di diagnosi fai da te sbagliate.

I rischi della diagnosi fai da te 

Al primo sintomo, cerchiamo su Google. Vogliamo sapere di cosa si tratta, da cosa dipende, come curarci. Basta guardare ai dati di Google Trends per la parola “tosse” degli ultimi 12 mesi:

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C’è stato un picco di ricerche tra l’8 e il 14 marzo, quando è scoppiata l’emergenza Covid-19.

Inoltre, prendere appuntamento con il medico per ogni dolore o presentimento può essere dispendioso in termini di tempo e denaro, perciò in molti preferiscono prima consultare Google.

Il problema inizia qui, perché in rete si trovano informazioni di ogni tipo e chi legge tende a vedere solo le spiegazioni più allarmanti dei propri sintomi. Sul web ci sono tantissime informazioni diverse, spesso difficili da interpretare e contestualizzare e, di conseguenza, è molto facile farsi un'idea sbagliata. Ed è così che un mal di testa su internet può facilmente diventare un presunto tumore. 

Da uno studio del 2018 condotto dal Centro Medico Santagostino, attraverso un questionario somministrato ad un campione di 250 pazienti, è emerso che circa il 97,6 percento del campione dei pazienti intervistati ricerca autonomamente online le informazioni sulla salute. Degli intervistati il 70,2% ha chiesto il parere del medico dopo aver controllato sul web, mentre il 18% circa ha affermato di utilizzare la rete prima per farsi un’idea generale e poi per ricercare ulteriori informazioni, sempre in rete, per avere un confronto ancora più preciso. 

Il problema diventa ancora più grave se dall'autodiagnosi si passa all’autoterapia: prendere medicinali da banco o ricorrere a misure palliative può essere rischioso.  

Come evitare l’autodiagnosi dei pazienti: lotta alla disinformazione ed una possibilità in più, la televisita

La prima cosa che i pazienti dovrebbero comprendere è che ogni persona ha le sue necessità e le informazioni che trovano su internet potrebbe non fare per loro. È importante quindi che sentano di potersi confrontare con serenità con il proprio  medico e imparare a distinguere i siti affidabili da quelli che diffondono disinformazione all’interno del web.

Combattere contro i siti che diffondono informazioni sbagliate 

Sicuramente informarsi di più sulla propria patologia può aiutare il paziente a comprenderla meglio e affrontare il processo di guarigione con più coraggio, ma solo se si possono reperire le informazioni giuste. È importante quindi lottare contro la disinformazione aiutando le persone a capire di quali siti fidarsi o meno. 

A tal scopo, la Fondazione Veronesi ha ripreso il vademecum proposto della Health on the Net Foundation, che elenca una serie di punti che un sito di informazione medica deve necessariamente rispettare per essere definito affidabile

  • deve essere presente il nome dei proprietari o sponsor del sito
  • deve prevedere un disclaimer in cui chi scrive chiarisce che le informazioni contenute nel sito hanno esclusivamente scopo informativo e non intende sostituirsi ai consigli del medico. 
  • deve possedere un comitato editoriale o un comitato consultivo 
  • le informazioni devono essere accompagnate da referenze esplicite e, se possibile, da link di pubblicazioni scientifiche. 
  • deve essere visibile la data dell'ultimo aggiornamento o la data di copyright per verificare che il sito contenga informazioni recenti.

Ambulatorio Smart e televisita per consulti veloci e anche a distanza

Il fenomeno della diagnosi fai da te quindi è molto diffuso e c’è il pericolo che l’emergenza da Covid-19 abbia reso le persone ancora più spaventate e ansiose, incrementando il rischio di autodiagnosi per non rischiare il contagio andando in ambulatorio.

A volte basterebbe parlare a tu per tu con il medico per fugare dubbi e paure. Quello che cercano davvero i pazienti è la fiducia, la speranza e soprattutto la certezza: avere una diagnosi precisa che magari il medico non riesce sempre a dare immediatamente, senza sottoporre prima il paziente ad ulteriori analisi, e questo può infatti spingere le persone a non andare dal medico per cercare certezze altrove. 

È soprattutto attraverso la narrazione della propria storia e la condivisione di sentimenti che è possibile alleviare la paura e l’incertezza dei pazienti. Con un buon rapporto medico- paziente, il malato è più propenso a sottoporsi a visite in ambulatorio piuttosto che affidarsi a terapie fai da te. 

E con l’Ambulatorio Smart è possibile fare tutto ciò anche a distanza, perché il paziente può facilmente prenotare una visita online con il medico ed essere assistito da remoto. Riuscire in pochi click ad essere visitati direttamente dal salotto di casa in televisita - quando è possibile -, può essere il passo giusto per avvicinare medico e paziente anche in tempi di distanziamento sociale ed evitare diagnosi fai da te.