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Aprire uno studio medico: quali sono i requisiti

Scritto da Enrico Grilli | 01 luglio 2024

Lo studio medico è un punto di riferimento per i pazienti, un luogo in cui il professionista sanitario può svolgere la sua professione in autonomia e senza intermediari. A differenza del poliambulatorio, dove l'apporto del medico è solo uno degli elementi di una complessa organizzazione di lavoro e servizi, nello studio medico il lavoro del professionista prevale rispetto ad ogni altro fattore produttivo.

Aprire uno studio medico però non è immediato perché, come in ogni altra struttura sanitaria, è necessario rispettare una serie di requisiti burocratici e amministrativi, e muoversi secondo la normative vigente.

Nelle scorse settimane abbiamo già visto come e quanto costa aprire un poliambulatorio, ma il discorso cambia con gli studi medici. Vediamo nel dettaglio quali sono i requisiti necessari per avviarlo.

Come aprire uno studio medico privato e quali requisiti rispettare

Dal punto di vista normativo, le leggi a cui fare riferimento sono la n.517 del 1993 e la n.229 del 1999.

Dal punto di vista amministrativo, invece, lo studio medico non dovrebbe aver bisogno di una specifica autorizzazione perché, a differenza di ambulatori e poliambulatori, che sono strutture molto più complesse, in questo caso l’unico professionista coinvolto è il medico, che deve essere in possesso dell'abilitazione a svolgere la professione. 

Tuttavia, a seguito della riforma sanitaria del 1999, è stata introdotta la necessità di richiedere l’autorizzazione nei casi di: 

  • esercizio degli studi medici in cui si eseguono prestazioni di particolare complessità,
  • studi che eseguono prestazioni che comportano un rischio per la sicurezza del paziente. 

La definizione di precisi standard da rispettare è affidata alle regioni.

Ad esempio con la Legge Regionale n.51 del 05/08/2009, la Toscana individua quattro tipologie di studi soggetti ad autorizzazione: gli studi con prestazioni di chirurgia ambulatoriale, quelli che erogano prestazioni di endoscopia, gli studi odontoiatrici e quelli dove si effettuano prestazioni di diagnostica strumentale non complementare all'attività clinica, con refertazione per terzi.

Le normative 517/93 e 229/99, e le loro successive integrazioni, indicano poi una serie di procedimenti che ogni medico deve eseguire per aprire uno studio privato: 

  • Iscrizione all’Ordine dei Medici
  • Aprire una partita IVA e iscriversi all’ENPAM - Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri (la cassa di previdenza dei medici)
  • regolarizzare la posizione presso l’INAIL
  • attivare una PEC da comunicare all’Ordine dei Medici 
  • presentare la SCIA al Comune

    La SCIA è una dichiarazione con la quale il professionista attesta il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa regionale. Deve essere presentata al Comune, che ha 60 giorni di tempo per rispondere. Eventualmente questo può adottare motivati provvedimenti di divieto di prosecuzione dell'attività. Se, trascorso questo tempo, non si riceve risposta, vale la regola del silenzio assenso. 

Una volta accertato il rispetto di questi requisiti minimi e delle norme regionali, un medico può aprire un suo studio privato oppure uno studio associato insieme ad altri colleghi. 

Immobili e fiscalità

Aprire uno studio medico significa anche trovare il luogo adatto in cui lavorare. Infatti, oltre alle normative, una delle prime cose da fare è scegliere un’immobile: può essere un locale predisposto per usi commerciali oppure un’abitazione privata che può essere adibita a studio, purché sia a norma con il certificato di abitabilità, adeguata illuminazione e aerazione.

Non ci sono limiti di metratura, ma l'ambiente dovrà prevedere almeno una sala d’attesa ben arredata per il comfort dei pazienti, una stanza per effettuare le visite e servizi igienici accessibili a tutti. 

Dal punto di vista fiscale, il medico può affidarsi ad un commercialista che curerà il rapporto con il fisco. 

E per quanto riguarda il codice ATECO?

Si tratta di un codice che serve a classificare le attività economiche a fini fiscali e normativi, quelli che possono interessare gli studi medici sono i seguenti:

  • 86.21.00 - Servizi degli studi medici di medicina generale (possono utilizzare questo codice anche i giovani medici neo-abilitati che fanno sostituzioni ai medici di famiglia, guardie mediche e altre attività di medicina generale)
  • 86.22.01 - Prestazioni sanitarie svolte da chirurghi
  • 86.22.09 - Altri studi medici specialistici e poliambulatori (per medici specialisti in altre branche, non chirurgiche)

Cosa non è ammesso fare negli studi medici

All’interno degli studi medici non è ammesso tutto ciò che richiede anestesia totale, ricovero del paziente per più giorni o interventi da parte di medici specializzati.

Quindi all'interno dello studio medico non possono essere svolte operazioni chirurgiche, interventi odontoiatrici che necessitano di anestesia totale e procedure diagnostiche o terapeutiche invasive che richiedono forme di anestesia. Queste attività sono di competenza delle strutture ospedaliere, ambulatoriali e poliambulatoriali.

Per quanto riguarda gli orari di apertura e chiusura dell’attività, non ci sono obblighi di nessun tipo: essendo studi privati, sono i professionisti a decidere i propri orari di operatività. 

Dopo l'apertura dello studio medico: ottimizza il servizio con un software gestionale

La gestione di uno studio medico, per quanto piccolo possa essere, è complessa a causa dei tanti adempimenti amministrativi, delle visite da concordare, delle prescrizioni da redigere e degli obblighi di legge da rispettare.

Riuscire a dedicare il giusto tempo al paziente diventa sempre più difficile, ma per ottimizzare il servizio e riuscire a dare la giusta attenzione a tutti, esistono i software gestionali.

Con i servizi di Gipo e MioDottore, ad esempio, puoi:

  • gestire in maniera più ordinata e veloce la refertazione, digitalizzando la cartella clinica dei pazienti e avere, in un click, lo storico dell’assistito e di tutte le visite precedenti;
  • gestire in maniera più snella le modulistiche obbligatorie per legge come, per esempio, i documenti sulla privacy e i consensi informati;
  • verificare velocemente e da un’unica interfaccia gli appuntamente e le attività da svolgere sull’agenda digitale dello studio;
  • costruire un archivio digitale in cui conservare tutte le immagini diagnostiche e i documenti dei pazienti;
  • inviare le fatture per il 730 precompilato;
  • permettere ai pazienti di prenotare, pagare, ritirare i referti online;
  • inviare promemoria in vista della visita;
  • organizzare televisite.

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