La gestione efficiente di una struttura sanitaria è frutto di una combinazione di fattori sui quali è possibile intervenire. È importante, ad esempio, un’accurata gestione del personale, la scelta di un software gestionale e di strumenti tecnologici adeguati ai bisogni, l’analisi del contesto in cui operiamo e degli obiettivi che fissiamo per noi e il nostro team. Con la sigla OKR, acronimo di Objectives and Key Results, si identifica un approccio alla definizione degli obiettivi che include anche alcuni fattori di contesto e che si è dimostrata particolarmente efficace per lo sviluppo di molte realtà.
Che cosa sono gli OKR e in che modo possono essere utili per un poliambulatorio? Lo scopriamo insieme.
Quando parliamo di OKR non facciamo riferimento semplicemente a una strategia per identificare gli obiettivi di sviluppo aziendale, ma piuttosto a una metodologia di organizzazione del lavoro che risponde alla nuova normalità di molti settori, compresa la sanità. Sono diverse le domande a cui l’approccio per obiettivi e risultati chiave dà una risposta:
Applicare vecchi sistemi di gestione del personale non funziona. Tra i molti effetti del Covid-19 - anche sulla sanità - c’è il maggior peso del digitale nell’organizzazione del lavoro e un’esigenza di flessibilità condivisa dalla maggior parte dei lavoratori.
La metodologia OKR nasce nelle tech company dove le tendenze del “new normal” erano già una realtà prima della pandemia e ha dimostrato di portare benefici concreti per chi lavora, ma anche per gli stakeholder.
Non esiste una definizione condivisa di che cosa siano gli OKR, ma possiamo individuare alcuni elementi che identificano questo approccio:
La teoria può sembrare complessa. Per questo proviamo a soffermarci su un esempio applicato all’ambito dei poliambulatori.
Obiettivo:
Risultati chiave:
Una volta individuati gli OKR, è necessario dividersi i compiti, prestando attenzione a realizzare un sistema di deleghe efficienti. È importante, in questa fase, identificare i punti di forza dei collaboratori, ma anche capire quali possono essere i colli di bottiglia su cui intervenire. Non tutti gli ambulatori e gli studi medici hanno gli stessi bisogni, è utile identificare i propri per dedicarvi maggiore attenzione.
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Idealmente, ogni Key result può essere affidato a una persona oppure a un team di lavoro. Mentre il manager o il titolare del poliambulatorio ha primariamente una funzione di coordinamento. Viene in questa fase fissata anche la periodicità dell’aggiornamento: nelle grandi compagnie tech che applicano la metodologia OKR da anni, questa è fissata a tre mesi. Ciò significa che ogni 12 settimane, i collaboratori o gruppi relazionano al dirigente cosa è stato fatto e a che punto ci si trova per raggiungere i Key Results.
In questa fase di valutazione vengono sì raccolti i dati a proposito dei Key Results, ma si andrà a misurare il raggiungimento globale dell’obiettivo. Di conseguenza, senza operare direttamente su di esso, l’intera struttura avrà lavorato insieme per raggiungerlo. A tal proposito, gli esperti sottolineano che, entro il tempo dato, i risultati devono essere raggiunti, mentre l’obiettivo no. Questo perché i primi sono strumenti pratici e concreti che possono essere rinnovati ciclicamente, mentre il secondo deve restare la finalità a cui tendere ed è necessario che abbia bisogno di tempo per un pieno raggiungimento. Solo in questo modo sarà possibile ispirare e motivare i dipendenti e i collaboratori della struttura.
Riprendiamo ancora l’esempio di prima, relativo alle cure oculistiche:
Gli elementi della metodologia OKR sono semplici. Abbiamo un obiettivo che definisce che cosa vogliamo ottenere, e i risultati chiave che sono, invece, quegli step intermedi ma fondamentali che guidano l’attività di una struttura. Ciò che fa la differenza e assicura benefici laddove vengano applicati è la relazione tra obiettivi e risultati chiave.
Superare l’idea dell’identificazione di obiettivi di medio e lungo periodo permette una maggiore flessibilità, caratteristica fondamentale per far fronte alle sfide del presente.
Di fronte a un contesto in continua trasformazione - anche a causa della pandemia che ancora non è conclusa - i risultati chiave permettono trimestralmente di aggiustare il tiro. Senza stravolgere l’obiettivo, ma anzi continuando ad agire insieme per raggiungerlo, si può adottare un’azione differente e, 12 settimane dopo, verificare se è quella giusta.
Utilizzando ancora una volta l’esempio dei servizi oculistici, possiamo ipotizzare di aver definito come risultato chiave raggiungere i 10.000 follower su Instagram. Dopo tre mesi, ci si accorge che quel numero non è più significativo perché il social ha deciso di introdurre per tutti i profili la possibilità di aggiungere i link alle storie. In tal caso, continuare a lavorare per ottenere quel risultato comporterebbe un dispendio di energie eccessivo. Potremmo, quindi, introdurre un nuovo risultato chiave a cui dedicarsi.
Un ulteriore punto di forza della metodologia degli OKR riguarda la gestione del personale. Si tratta di un sistema che garantisce autonomia e responsabilità ai dipendenti che, allo stesso tempo, si sentiranno direttamente coinvolti nella crescita dell’azienda.
Non è un sistema semplice da applicare e richiede un alto grado di trasparenza e chiarezza della visione.
È utile anche una gestione del lavoro interna efficiente e organizzata, anche attraverso software e programmi di management che permettono di risparmiare tempo ed energie per offrire al paziente un servizio migliore.
Se vuoi sapere quali sono le soluzioni che proponiamo noi di GIPO e MioDottore, non esitare a contattarci. Ti presenteremo i nostri servizi e come si adattano ai bisogni delle strutture sanitarie e degli studi medici.