Invio dei dati sanitari per il 730 precompilato: 5 cose da sapere

Ancora una manciata di giorni ed i soggetti obbligati dalla legge all’invio dei dati sanitari per il 730 precompilato dovranno trasmettere all’Agenzia delle Entrate le spese sostenute dai loro pazienti.

Ecco, in 5 punti, le informazioni più importanti da tenere a mente.

1) La scadenza per l’invio è il 31 gennaio 2018: ancora pochi giorni per mettersi in regola!

Ormai sta diventando un adempimento di routine. A inizio anno, strutture sanitarie e professionisti della salute hanno un appuntamento obbligatorio col Fisco: entro il 31 gennaio devono trasmettere i dati dei loro pazienti al Sistema Tessera Sanitaria per il 730 precompilato.

Ma quali sono i soggetti obbligati?

2) Non solo medici e poliambulatori: i soggetti obbligati all’invio dei dati sanitari sono anche psicologi, veterinari, ottici…

I soggetti obbligati all’invio dei dati al Sistema Tessera Sanitaria (art.3 c.3 del D.Lgs. 175/2014) sono:

  • gli iscritti all'Albo dei Medici Chirurghi e Odontoiatri
  • le farmacie (pubbliche e private)
  • le strutture accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale
  • le strutture autorizzate per l'erogazione dei servizi sanitari e non accreditate con il SSN

E con il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 1° settembre 2016, sono obbligati ad inviare i dati delle spese sanitarie e veterinarie anche:

  • le parafarmacie
  • gli psicologi
  • gli infermieri
  • le ostetriche
  • i tecnici sanitari di radiologia medica
  • gli ottici
  • i veterinari

3) I dati da inviare al sistema TS

Cosa comunicare al sistema Tessera Sanitaria? I dati che servono all’Agenzia delle Entrate per il 730 precompilato sono:

  • Codice fiscale del contribuente o del familiare a carico
  • Denominazione, P.Iva o Codice fiscale dell’operatore che ha erogato la prestazione
  • Data della fattura o ricevuta della spesa medica-sanitaria
  • Tipo di spesa sostenuta (ticket, farmaco, visita medica…)
  • Importo della spesa o del rimborso
  • Data del rimborso

4) Le spese detraibili: dall’acquisto di farmaci, alle prestazioni specialistiche

Fra le detrazioni previste dalla normativa fiscale italiana, quelle per spese sanitarie sono sicuramente le più richieste, tanto che, secondo l’Agenzia delle Entrate, i dati inseriti nella dichiarazione precompilata 2017, relativi al periodo di imposta 2016, sono quasi 700 milioni, per un valore di circa 29 miliardi di euro.

Nella gran parte dei casi, la detrazione Irpef per le spese sanitarie è pari al 19% della differenza fra il totale della somma spesa dal contribuente e la franchigia di 219,11€.

Le spese sanitarie detraibili sono moltissime: dai farmaci alle prestazioni specialistiche, dagli interventi chirurgici all’acquisto di dispositivi medici e protesi.

L’Agenzia delle Entrate ha realizzato una guida che elenca quali sono le spese sanitarie che possono essere detratte, di seguito un riepilogo di quelle per cui si ha diritto alla detrazione del 19%:

  • prestazioni rese da un medico generico (comprese quelle di medicina omeopatica)
  • acquisto di medicinali, anche omeopatici, da banco o con ricetta medica
  • prestazioni specialistiche
  • analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni, terapie
  • prestazioni chirurgiche
  • ricoveri per degenze o collegati a interventi chirurgici
  • trapianto di organi
  • cure termali, tranne le spese di viaggio e soggiorno
  • acquisto o affitto di dispositivi medici e attrezzature sanitarie, comprese le protesi sanitarie
  • assistenza infermieristica e riabilitativa (fisioterapia, laserterapia, kinesiterapia…)
  • prestazioni rese da personale con qualifica professionale di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale esclusivamente dedicato all’assistenza diretta della persona
  • prestazioni rese da personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo
  • prestazioni rese da personale con la qualifica di educatore professionale
  • prestazioni rese da personale qualificato addetto ad attività di animazione e di terapia occupazionale

Per approfondire 730 Spese Sanitarie: Ecco Quali Sono Le Spese Detraibili!

5) Le sanzioni per chi non si adegua: da 100€ fino a 50.000€

Chi non invia, o invia in ritardo o in modo errato i dati sanitari per il 730 precompilato, incorre in una sanzione di 100€ per ogni comunicazione, fino ad un massimo di 50.000€. Se i dati sono stati comunicati in modo scorretto, la sanzione non si applica solo se vengono inviati i dati corretti entro i 5 giorni successivi alla scadenza.
Oppure, in caso di segnalazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, se vengono inviati entro i 5 giorni successivi dalla segnalazione. Infine, se la comunicazione viene trasmessa correttamente entro 60 giorni dalla scadenza prevista, la sanzione viene ridotta a un terzo, con un massimo di 20.000€.


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