Tra le categorie più esposte e messe a dura prova durante l’emergenza Coronavirus ci sono prima di tutti gli operatori sanitari, che per settimane hanno combattuto in prima linea nelle corsie degli ospedali per curare le persone malate di Covid-19. Lo stress psico-fisico prolungato nel tempo - dato dal continuo sovraccarico di lavoro - sommato alla costante pressione e paura di contrarre il virus e contagiare i propri familiari rischia di avere conseguenze psico-fisiche negative che non vanno sottovalutate.
Per aiutare queste persone l’INAIL - ente pubblico che si occupa di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro - ha avviato un’iniziativa per il supporto psicologico del personale sanitario per la gestione dello stress.
Con questa iniziativa, l'INAIL, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, ha pubblicato sul suo sito le indicazioni procedurali e gli strumenti utili a realizzare interventi individuali sul territorio, al fine di aiutare a gestire lo stress e a prevenire episodi di burnout da parte di tutti gli operatori sanitari impegnati nel contrasto al Coronavirus.
Le disposizioni servono a mettere in atto varie attività come:
Tutte queste indicazioni vogliono promuovere interventi psicologici tempestivi e coordinati attraverso una metodologia riconosciuta e affidabile, al fine di rendere evidenti tutte le situazioni a rischio nelle quali è necessario reclutare gli psicologi per poter evitare che la situazione peggiori.
In particolare gli strumenti operativi destinati ai servizi di sostegno psicologico attivati direttamente nelle strutture sanitarie sono:
Insieme a INAIL anche altri enti si sono attivati per supportare gli operatori sanitari. Per esempio, Neomesia, gruppo specializzato nella cure per patologie psichiatriche, in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Psicosomatica (SIMP), promuove un piano di formazione basato sul protocollo psicoeducativo ad orientamento psicosomatico messo a punto dallo psicoterapeuta Greg Crosby per guidare gli operatori sanitari nella gestione di ansia, angoscia e stress così da ridurre le situazioni di burnout in tempi di Coronavirus.
L’obiettivo è quello di fornire una tecnica pratica e veloce per scaricare lo stress accumulato nel turno di lavoro e imparare a gestirlo. Questo metodo è finalizzato ad aiutare le persone a sviluppare l’abitudine di organizzare la giornata in maniera più salutare: a partire dal lavoro, che deve avere un inizio e una fine, al tempo da dedicare ad attività piacevoli, all’esercizio fisico, al mantenimento e cura della rete sociale e attenzione alla dieta e all’igiene del sonno.
C’è poi l’aspetto organizzativo, che è molto importante sia in fase di emergenza che nel ritorno alla normalità, dal momento che molti ambulatori e poliambulatori stanno riaprendo e devono gestire una situazione molto diversa da quella a cui erano abituati.
Dal divieto di assembramenti ai dispositivi di protezione, molte abitudini sono cambiate e non è facile adattarsi ad una nuova quotidianità senza sentirsi oppressi e sotto pressione.
Dalla televisita alla prenotazione e al pagamento online, la tecnologia può essere di aiuto perché riduce i contatti non necessari e velocizza le operazioni di routine, che aggiungerebbero ansia e stress in un momento giù teso e difficile da affrontare.
Anche la tecnologia può contribuire ad alleggerire il carico di stress, non solo in tempi di emergenza, ma anche in periodi di normalità sia negli ospedali che nei poliambulatori e studi medici. Ciò è possibile attraverso i software gestionali che facilitano le mansioni di routine e quelle che possono rappresentare ulteriori fonti di preoccupazione e stress tra lo staff della segreteria e gli altri operatori sanitari: la gestione degli appuntamenti o il carico di lavoro burocratico da gestire per ogni paziente (cartella clinica elettronica, invio dei dati sanitari per il 730 precompilato, GDPR). Sono tutti compiti che un software gestionale può tenere sotto controllo, minimizzando il rischio di errore e velocizzando il lavoro di medici e operatori sanitari. Per evitare gli assembramenti in poliambulatorio e gli appuntamenti di persona non necessari, è possibile effettuare le visite mediche anche da remoto: con l’Ambulatorio Smart di Gipo, per esempio, è possibile effettuare una televisita a distanza. Il medico può organizzare il teleconsulto (televisita) dall’ambulatorio o da casa e il paziente dal suo domicilio.