La telemedicina in Italia ha fatto passi da gigante negli ultimi anni. Ha permesso di aiutare migliaia di persone in un periodo complicato, caratterizzato da una pandemia globale che ha bloccato a casa non solo il nostro Paese, ma quasi tutto il mondo.
Grazie alla telemedicina, molti pazienti sono rimasti in contatto con i propri medici e hanno potuto proseguire il proprio percorso di cura, che rischiava di dover essere interrotto.
Dalla ricetta dematerializzata ai consulti online, gli sviluppi sono stati consistenti, ma c’è ancora tanto da fare per la crescita della telemedicina in Italia.
La telemedicina nasce dall’incontro della medicina generale con il digitale.
È l’insieme di tecnologie e metodiche utilizzate per garantire ai cittadini le cure di cui hanno bisogno, anche quando si trovano in aree geografiche di difficile accesso.
Nelle Indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni in telemedicina approvate dalla Conferenza Stato-Regioni lo scorso dicembre - che vanno a integrare le Linee di indirizzo nazionali del 2014 -, si legge che: “attraverso la telemedicina è possibile garantire la fruizione di servizi sanitari senza che il paziente o l’assistito debba recarsi presso le strutture sanitarie, rendendo accessibili le cure attraverso uno scambio sicuro di dati, immagini, documenti e videochiamate, tra i professionisti sanitari e i pazienti, garantendo in alcune situazioni clinico-assistenziali lo svolgimento delle prestazioni professionali equivalenti agli accessi tradizionali”.
La digitalizzazione in sanità si traduce in una serie di aspetti positivi:
Con la telemedicina è quindi possibile migliorare l’erogazione dei servizi sanitari attraverso una maggiore collaborazione tra i vari professionisti. In questo modo è possibile fare consulti e visite da remoto, con la possibilità di inviare e ricevere documenti, diagnosi e referti a distanza e di tenere costantemente monitorati i parametri vitali degli assistiti.
Esempi recenti di quanto la digitalizzazione della medicina sia stata di aiuto sono l’introduzione del Fascicolo Sanitario Elettronico o la possibilità di prenotare online visite e prestazioni di vario tipo sia nelle strutture pubbliche che private.
Da non dimenticare la ricetta dematerializzata che, in pieno lockdown, ha permesso di ricevere le prescrizioni dei medicinali senza dover prendere appuntamento e fare la fila dal medico.
In Italia non esiste una vera e propria normativa che disciplini la telemedicina. Esistono però precise linee guida pubblicate dal Ministero della Salute, che la inquadrano a livello europeo ed italiano e ne definiscono finalità e ambiti. In particolare, ne rilevano l’utilità soprattutto nella gestione di: cronicità, assistenza, gestione delle urgenze, riorganizzazione della diagnostica e teleconsulto.
Altre normative e iniziative di riferimento introdotte negli anni sono:
Entrata ufficiale della telemedicina nel Sistema Sanitario Nazionale (dicembre 2020).
Gli italiani hanno apprezzato la digitalizzazione della sanità. Lo dimostrano i risultati dell’Osservatorio Sanità di Unisalute realizzato con Nextplora. Dall’indagine è emerso che la popolazione italiana ha infatti trovato molto utile poter effettuare controlli e cure a distanza durante il lockdown del 2020, tanto che il 24% degli intervistati la considera la frontiera tecnologica su cui investire.
Dai dati dell’analisi, si è potuto vedere come, nel 22% dei casi, gli italiani costretti a casa hanno ricevuto supporto grazie alla telemedicina e risolto le proprie esigenze tramite televisita, video consulti e consegna domiciliare dei farmaci. Soluzioni apprezzate dal 68% degli intervistati e definita indispensabile dal 25% del campione.
Un dato importante è anche quello relativo al supporto psicologico, a cui hanno fatto ricorso il 44% degli italiani rimasti in isolamento, apprezzando il fatto di poter tenere costantemente monitorata la propria salute.
Anche le app e i dispositivi “wearable” (come gli Smartwatch) sono visti dal 38% degli intervistati come strumenti utili per il monitoraggio della salute fisica.
I servizi della telemedicina sono vari: si va dalla prevenzione alla diagnosi, dallo svolgimento delle terapie al monitoraggio dei parametri clinici dei pazienti, fino allo scambio e il confronto a distanza tra professionisti.
Con la telemedicina è possibile, per esempio, migliorare la gestione delle emergenze sanitarie e la condivisione di informazioni tra i soccorritori, seguire i pazienti con patologie croniche o che necessitano di assistenza per lunghi periodi tramite televisita o con telemonitoraggio. Quest'ultimo, attraverso dei sensori, permette di rilevare e trasmettere i parametri vitali e clinici del paziente.
Ma è anche possibile effettuare prenotazioni online tramite il Fascicolo Sanitario Elettronico, senza recarsi di persona al CUP, leggere i referti tramite la telerefertazione online e ricevere teleassistenza, servizio che favorisce lo svolgimento di attività essenziali erogabili anche da casa, sempre attraverso un’interazione a distanza tra professionista e paziente o caregiver.
A queste si aggiungono anche il teleconsulto medico, quando i medici interagiscono a distanza per discutere della situazione clinica di un paziente, e la teleconsulenza medico-sanitaria, dove un professionista fornisce agli altri indicazioni per prendere decisioni o svolgere correttamente le azioni assistenziali.
A supporto delle strutture possono esserci vari strumenti per aiutare a digitalizzare i propri servizi. Ad esempio, se gestisci un poliambulatorio, con l’adozione di un software gestionale e di un CRM puoi migliorare il servizio offerto ai tuoi pazienti permettendo loro di prenotare, ritirare referti, ricevere supporto e consulenze senza uscire di casa, in qualsiasi momento, e mantenere sempre attiva e costante la comunicazione e la relazione con ogni singolo paziente.
Potenziare l’assistenza sanitaria, insieme alla digitalizzazione, è uno dei punti su cui il Governo intende puntare con il Recovery Plan. Anche tra gli obiettivi dell’Agenda Digitale c’è quello di intervenire nel potenziamento della rete territoriale per aiutare i pazienti fragili e cronici, incentivare l’evoluzione del Fascicolo Sanitario Elettronico e la completa digitalizzazione degli ospedali.
Il digitale ricopre quindi un ruolo sempre più predominante per il supporto del sistema sanitario. Soluzioni informatiche come il software gestionale GipoNext e MioDottore offrono un valido aiuto ai poliambulatori per l’integrazione e lo sviluppo costante della telemedicina nelle strutture sanitarie italiane.
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