Digitali, social e informati. Sono i “medici millennials”, la nuova generazione di laureati, specializzandi e specializzati che guidano l’innovazione verso la sanità digitale, sempre più vicina al paziente. Possono, inoltre, essere loro a farsi promotori del cambiamento nelle strutture in cui lavorano, dagli ospedali agli ambulatori, spesso supportati da infermieri e operatori coetanei con cui condividono l’abitudine all’uso della tecnologia e, con ogni probabilità, la dimestichezza con social e smartphone. In che modo possono innovare la sanità? Lo suggerisce un recente studio di Ipsos Healthcare presentato a Milano in occasione dell’evento 'Generation Now, Dall’Healthcare al LifeCare e i nuovi paradigmi della comunicazione nell’era 4.0', promosso da Havas Life e Havas Pr in partnership con l’Università Vita-Salute San Raffaele e l’Irccs Ospedale San Raffaele (Gruppo San Donato) e in collaborazione con Springer. Scopriamo i risultati più interessanti.
Talvolta chiamati anche medici 2.0, i dottori millennials appartengono alla generazione nata tra il 1981 e il 1996, la maggior parte di loro è dunque ormai laureata o prossima alla laurea: si avvicinano al mondo del lavoro e hanno le idee chiare a proposito del fatto che la prima battaglia da combattere è contro le fake news in ambito sanitario e la predominanza di “dottor Google” sulla scienza. Sanno che, per farlo, hanno bisogno anche della tecnologia e di percorrere strade di divulgazione e comunicazione innovative che rispondano alle esigenze e alle priorità della contemporaneità.
Secondo lo studio Ipsos Healthcare, il 99% dei giovani medici intervistato è convinto che la tecnologia può aiutarlo a migliorare nel proprio mestiere e l’80% crede che proprio questo aspetto segnerà lo sviluppo futuro della sanità. Vedono, dunque, una sanità digitale e comprendono quanto essa sia fondamentale non solo nella vita privata, ma anche nel lavoro.
L’indagine sottolinea, infatti, che i medici millennials possiedono uno smartphone, sono iscritti ai social (soprattutto Facebook e Instagram) e usano il web per informarsi. Un medico su due sostiene che gli strumenti per la comunicazione digitale possono concretamente migliorare il rapporto tra medico e paziente, da sempre una questione piuttosto critica e su cui è fondamentale lavorare da entrambe le parti.
Immaginano, inoltre, che la sanità digitale possa garantire un maggiore e più semplice accesso alle informazioni cliniche come, per esempio, la cartella clinica elettronica dove è già attiva.
I medici Millennials, continua sempre l’indagine presentata da “Generation Now”, hanno già dimestichezza nella telemedicina e sostengono che debba essere anche il presente della cura e dell’assistenza, soprattutto per i pazienti più anziani o che soffrono di alcune patologie croniche.
Come abbiamo anticipato, un secondo aspetto della professione medica che potrebbe concretamente migliorare, grazie allo sviluppo della sanità digitale, è la comunicazione a 360°. Durante la presentazione dell’indagine, infatti, è stato sottolineato come a modificarsi è anche il rapporto con istituzioni, associazioni, società scientifiche e media con i quali il dialogo e lo scambio può diventare più diretto ed efficace.
Dal punto di vista, invece, della comunicazione con il paziente, i social possono aiutare in maniere molteplici. Da un lato infatti la disintermediazione attraverso i social network ha portato alla nascita del micro-fenomeno degli health influencer, professionisti in ambito sanitario e scientifico che utilizzano i canali di divulgazione social per approfondire tematiche tecniche parlando direttamente al potenziale paziente. Dall’altro, invece, i social e i sistemi di messaggistica permettono un rapporto più diretto e personalizzato con il singolo paziente che si sentirà più seguito e tenderà a fidarsi (e affidarsi) maggiormente allo specialista.
Infine, terzo ambito di applicazione e sviluppo della sanità digitale a proposito del quale i medici millennials possono fare la differenza è quello dell’organizzazione interna. Software gestionali come GIPO Next, per esempio, comportano concreti vantaggi in termini di risparmio di tempo ed efficacia dell’attività sanitaria e offrono un concreto supporto all’operatore sanitario e al medico in ambulatorio. Permette, infatti, di avere sempre a portata di mano i dati completi a proposito del paziente, ma anche di ricordare un appuntamento riducendo cancellazioni e tempi morti. Tutte soluzioni semplici, ma che possono fare la differenza. E il fatto che i medici millennials ne siano convinti e consapevoli aiuta ad immaginare il futuro della professione.