La tecnologia dialogherà con medici, infermieri e operatori sanitari per garantire ai cittadini un servizio sempre più efficiente e una tutela sempre maggiore della salute. Questo è l’obiettivo del settore, grazie all’impiego sempre maggiore di strumenti che fanno riferimento alla Sanità 4.0. Ma cosa si intende con questo concetto? Stiamo parlando di tecnologie, innovazioni e una strategia digitale chiara applicati al mondo della sanità per poter migliorare il servizio e ottenere un concreto risparmio, sia di risorse economiche che di tempo. I primi risultati sono rassicuranti, tant’è che alcune tipologie di beni relativi alla Sanità 4.0 rientrano nel programma di incentivi previsto dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Per sanità 4.0 si intende l’interazione di strumenti tecnologici ed innovativi nel mondo della salute, che si traduce nell’impatto sempre crescente del digitale nel settore. Si parte dalla strumentazione tecnica più avanzata come l’applicazione della robotica alla chirurgia fino all’implementazione di interfaccia digitali per la relazione con il paziente.
Il primo campo di applicazione è stata la sostituzione dei processi manuali con gli omologhi digitalizzati come, per esempio, la prenotazione di alcuni esami, le schede dei pazienti fino alla Cartella Clinica Elettronica. In seguito, sono stati sviluppati dei sistemi informatici ad hoc per facilitare lo scambio di comunicazioni all’interno delle stesse strutture sanitarie fino ad un’evoluzione che consente la condivisione anche al di fuori di un ospedale o di un poliambulatorio, direttamente con i pazienti e le loro famiglie.
Allo sviluppo della tecnologia tout court si affianca la necessità di ascoltare gli effettivi bisogni del settore perché l’obiettivo ultimo, come anticipato, è una tutela più efficiente della salute, evitando sprechi di risorse, di tempo e di energie.
Esempi di servizi o strumenti relativi all’ambito della Sanità 4.0 sono la telemedicina, l’utilizzo del Big Data, l’Intelligenza Artificiale, sistemi automatizzati per i laboratori e gli ambulatori, gli strumenti diagnostici più evoluti, l’impiego della tessera sanitaria online.
L’Osservatorio Digitale in Sanità del Politecnico di Milano monitora gli effetti e i benefici della sanità 4.0 già da alcuni anni ed è arrivato a stimare che, ogni anno, in Italia si potrebbero risparmiare 7 miliardi di euro grazie alla sanità digitale. Una cifra già di per sé significativa, ma a cui vanno aggiunti 7,6 miliardi di euro di risparmio in termini di produttività per i cittadini derivanti semplicemente da una migliore organizzazione del tempo. In totale, dunque, i ricercatori del Politecnico sostengono che ogni anno si risparmierebbero 15 miliardi di euro circa.
Per poter trasformare questa potenzialità in realtà è necessario, secondo gli esperti, elaborare una strategia digitale chiara e integrata che tenga in considerazione sia tutti gli attori coinvolti che il grado di competenza e sensibilità all’innovazione di ciascuna realtà. L’Osservatorio del Politecnico ha poi elaborato anche un vero e proprio “eHealth Journey”, ovvero un modello di evoluzione in ottica 4.0 della sanità.
Vengono definiti gli attori, le dinamiche, le relazioni e le azioni da realizzare. In particolare, si richiede al Governo un’azione di regolamentazione, al livello regionale quella di programmazione e sviluppo, mentre alle aziende sanitarie e agli ambulatori quella di attuare e gestire l’evoluzione digitale nel rapporto diretto con i pazienti.
La finalità è duplice: da un lato, permettere alle Regioni e alle Aziende sanitarie di identificare quali sono le soluzioni da attuare per poter procedere verso la digitalizzazione del settore; dall’altro fornire indicatori intercambiabili per permettere agli enti un confronto efficace e costruttivo tra aree geografiche differenti.
L’importanza della sanità 4.0 e dell’esigenza di investire in questo settore è testimoniata anche dal fatto che, a livello governativo, sono previsti alcuni incentivi fiscali per le strutture che scelgono queste soluzioni. In particolare, gli iper ammortamenti previsti riguardano:
Questi elementi sono stati specificati da una circolare del Ministero dello Sviluppo Economico del 1 marzo 2019 che, a seguito di numerose richieste, ha definito in maniera puntuale quali sono i criteri per cui poter godere dei benefici.
Gli strumenti di sanità 4.0, dunque, già esistono, l’Italia a livello normativo ha già iniziato a sostenere l’innovazione, ma resta ancora incerta la capacità delle strutture dislocate sul territorio nazionale di reagire ed interagire con l’innovazione digitale.
Secondo l’indice I-DESI, si evidenziano i limiti della diffusione dell’eHealth in Italia. Sussistono ancora blocchi consistenti sia nel grado di alfabetizzazione digitale dei cittadini sia nella loro stessa disponibilità a delegare alcune funzioni alla tecnologia. Più rassicuranti, invece, i dati a proposito dei medici e del personale sanitario che sono più sensibili all’argomento e pronti all’evoluzione della sanità in senso digitale. Sono, inoltre, più consapevoli dei benefici concreti che l’introduzione di software gestionali, applicazioni e robot possono avere sulla professione, nella convinzione che il paziente resta al primo posto e che l’obiettivo ultimo resta una tutela più efficiente della salute.