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Coronavirus: ecco come la tecnologia può aiutarci a contenere la diffusione della malattia

Scritto da Enrico Grilli | 09 aprile 2020

Il Coronavirus ha cambiato la quotidianità di moltissime persone nel mondo. È fondamentale evitare gli spostamenti e restare in casa. In questo articolo vogliamo dare qualche spunto su attività che, grazie alla tecnologia, si possono svolgere anche senza spostarsi. Non si tratta soltanto dello smart working, ma anche di consigli per l’intrattenimento dei bambini, il ritiro di referti medici e, addirittura, videochat con il medico curante. 

La tecnologia come alleato durante l’emergenza Coronavirus

Come sottolineato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’indicazione è di evitare il contatto con altre persone per proteggere sé e gli altri. Ciò non significa, però, che tutte le attività che sono parte della quotidianità debbano essere stravolte. Esistono, infatti, numerosi strumenti tecnologici che abbiamo già a disposizione e che sono a nostri alleati per continuare a svolgere diverse attività.

È il caso, per esempio, dei numerosi tutorial presenti su YouTube in cui personal trainer, docenti e personale qualificato insegnano alcuni semplici esercizi per fare attività sportiva in casa, dato che le palestre e le scuole di ballo sono chiuse. Diversi musicisti e orchestre, invece, come per esempio La Verdi di Milano, hanno organizzato piccoli concerti trasmessi in streaming che coinvolgono pochi musicisti alla volta permettendo così di garantire la salute di tutti e tutte. Interessanti anche le molte iniziative per intrattenere i più piccoli attraverso la lettura di fiabe direttamente su Facebook. 

Anche la formazione si può svolgere a distanza. Diverse università si sono già attrezzate per permettere agli studenti di seguire le lezioni in videoconferenza e di effettuare anche le discussioni delle tesi di laurea a distanza. Alcuni enti privati, poi, hanno scelto di “regalare” moduli di formazione online per permettere a quei professionisti che non possono lavorare a causa del virus di formarsi, sfruttando e le ore improvvisamente libere per recuperare il corso di aggiornamento che rimandavano da tanto, e che ora è gratis.

Un’altra iniziativa importante è quella promossa dal Ministero per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, con il supporto tecnico dell’Agenzia per l’Italia Digitale: Solidarietà digitale. L’obiettivo è ridurre l’impatto sociale ed economico del Coronavirus grazie a soluzioni e servizi innovativi proposti gratuitamente da molte imprese e associazioni.

Anche GIPO vuole fare la sua parte!

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Lavorare da casa, l’alternativa dello smart working

Molte aziende, inoltre, hanno optato per lo smart working, come previsto anche dalle ordinanze governative. Per molti freelance, questa modalità di lavoro che prevede che la scrivania dell’ufficio si trovi all’interno delle mura domestiche non è una novità, ma per la gran parte della popolazione si tratta di un ambito quasi inesplorato.

Partiamo, dunque, dalla definizione data dall’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano: ”una nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati”. Per questa ragione è considerata una modalità di lavoro che comporta benefici dal punto di vista del work-life balance e della produttività, ma in questa situazione di emergenza può rappresentare una concreta risorsa per evitare il contagio.

A distanza, e grazie ad un computer collegato ad Internet, è possibile infatti mantenersi in contatto con i colleghi, organizzare riunioni in videoconferenza, completare i task della giornata. Certo, per chi non è abituato passare dall’ufficio alla scrivania di casa non è semplice, ma ci sono alcuni preziosi consigli raccolti dalla rivista Forbes che possono essere utili:

  1. preparare la postazione;
  2. fare molte pause e muoversi;
  3. imporsi dei limiti;
  4. mantenersi in contatto con il team;
  5. redigere liste di cose da fare.

Può essere utile anche ragionare e applicare delle strategie di time management per ridurre le distrazioni ed essere più produttivi, nonostante le naturali difficoltà che questo cambiamento di stile di vita comportano.

Tecnologia e salute: televisite, medicinali a domicilio e le altre soluzioni per tenere le distanze

Infine - non per importanza - le misure e le strategie che permettono di tutelare la propria salute anche a distanza. Una delle prime raccomandazioni fatte dagli esperti, infatti, è stata quella di non recarsi al Pronto Soccorso nel caso si riscontrino sintomi che possono far pensare al Coronavirus, ma di rivolgersi ai numeri di telefono preposti (112, 1500 e i numeri regionali). È fondamentale, infatti, evitare che persone con il Coronavirus vengano a contatto con altri soggetti attualmente negativi, ma con dei problemi di salute e che si trovano in ospedale per altre ragioni.

Il processo di digitalizzazione della sanità di cui spesso parliamo sul blog di Gipo ci fornisce già tanti spunti di servizi che, grazie alla tecnologia, sono una realtà e che in questo momento possono fare la differenza. Parliamo della possibilità di scaricare esami e referti dai portali senza doversi recare in ospedale o al poliambulatorio, all’attivazione del Fascicolo Sanitario Elettronico, ai contatti telematici con i medici.

Per esempio, a Saluzzo, in Piemonte, è stato attivato nel mese di febbraio un servizio di videochat del 118. Nei casi in cui è possibile, infatti, l’operatore sanitario, oltre ad inviare i soccorsi dove ce n’è bisogno, attiva una videochat con la situazione d’emergenza e, a distanza, guida le persone presenti in semplici attività che possono salvare la vita a chi si è sentito male. 

Un altro modo per fornire assistenza a distanza, per di più 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, è l’attivazione di un chat bot. Questo software che simula una conversazione dà informazioni semplici al paziente e, eventualmente, a prenotare visite a distanza e in totale sicurezza. 

Sono molti i servizi per cui è già attiva la telemedicina, ovvero la possibilità di visitare e curare un paziente a distanza. Si tratta di soluzioni che, attualmente, sono particolarmente utili per chi soffre di patologie croniche, persone che potrebbero essere maggiormente esposte a rischi se venissero a contatto con il virus e che, invece, in questa maniera possono essere seguite dal proprio medico in sicurezza. Anche il supporto psicologico per chi si trova in quarantena o isolamento domiciliare si può fare anche a distanza, grazie alla tecnologia. La Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza della Regione Lombardia promuove il servizio “Covid - 19 Pronto Psy”, che prevede il supporto psicologico gratuito per le persone che si trovano in questa situazione di difficoltà e isolamento. 

Infine, anche le farmacie si sono attrezzate per permettere la consegna a domicilio dei farmaci, eliminando così la necessità di recarsi nel luogo fisico per poter ritirare un farmaco. Federfarma ha attivato un numero verde (80018952) che permette, su tutto il territorio nazionale nei giorni feriali dalle 9.00 alle 19.00, a persone con disabilità e gravi malattie di verificare qual è la farmacia più vicina che può consegnare ciò di cui hanno bisogno. Non mancano, a proposito, anche iniziative delle singole zone d’Italia o singole farmacie per cui il consiglio è di rivolgersi, telefonicamente, alla struttura di fiducia per capire quali sono le soluzioni proposte.


La complessità della situazione di emergenza attuale sta comportando tante e profonde modifiche nella quotidianità di molte persone, ma per questa ragione è importante ricordare quanto abbiamo già a disposizione grazie alla tecnologia che ci permette di preservare la salute anche nella difficoltà.