Dopo un periodo di prova durato all’incirca un anno, tutte le Regioni italiane hanno ufficialmente accolto la ricetta dematerializzata 2017 all’interno della propria amministrazione sanitaria.
Una novità di assoluto rilievo per semplificare la gestione del rapporto tra medico e paziente, oltre ad agevolare il lavoro del farmacista.
Non è un caso quindi che questa sia una delle grandi novità dell’avvento del digitale in sanità, un pilastro importante nella costruzione di un sistema clinico moderno.
La ricetta dematerializzata 2017 non è altro che una ricetta medica compilata in via telematica, che consente al paziente di acquistare farmaci a carico totale o parziale del SSN, e di richiedere prestazioni specialistiche o diagnostiche presso le strutture pubbliche o private convenzionate con il SSN.
A differenza della vecchia ricetta rossa, la dematerializzata ha una validità su tutto il territorio nazionale, il che significa che il paziente ha la possibilità di ritirare un farmaco in qualunque Regione, usufruendo delle medesime esenzioni e/o pagando lo stesso ticket.
Nonostante, al momento, la ricetta dematerializzata venga stampata e consegnata al paziente come un qualunque altro promemoria, ci sono sviluppi interessanti per il futuro, così da poter rendere la pratica totalmente digitale.
Una delle possibilità è quella dell’accesso diretto del farmacista alla ricetta elettronica dell’assistito, che potrà ritirare così i propri farmaci semplicemente presentando la tessera sanitaria, così da agevolare ulteriormente la pratica di vendita.
Un’altra delle papabili opzioni per il futuro prevede la possibilità di far accedere il paziente alla propria ricetta dematerializzata 2017 tramite una password, così da poterla scaricare in ogni momento e in qualunque luogo si trovi, così da non doversi recare ogni volta dal proprio medico curante o in una struttura sanitaria di riferimento. Si tratta di novità interessanti, che aprono nuovi orizzonti alla sanità italiana del futuro.