Secondo il rapporto Assinform, la crescita del digitale nel settore Sanità del nostro paese è solo merito dei fondi europei.
Nonostante i grandi passi in avanti dovuti alle nuove tecnologie a supporto dei servizi sanitari, come ad esempio i software per la refertazione medica, le cartelle cliniche elettroniche e i nuovi sistemi per la gestione dei referti medici, lo sviluppo tecnologico sanitario del Bel Paese rimane indietro se confrontato con il panorama europeo.
Vediamo il dettaglio del rapporto Assinform in questo articolo, così da capire i punti di svantaggio italiani.
Il terzo rapporto presentato il 13 Luglio dall'Osserrvatorio sull'Ict nella Pubblica Amministrazione e realizzato da Assinform con NetConsulting cube e Netics, in collaborazione con l'Agenzia per l'Italia Digitale (con il sostegno di Consip, InfoCamere, Poste Italiane e Tim), delinea un quadro non troppo roseo dell'evoluzione del digitale in sanità.
I passi in avanti sono certamente avvenuti: basti pensare che la spesa in innovazione, soprattutto nel settore delle tecnologie digitali in Sanità (software di refertazione medica, siti di prenotazione online, cartelle cliniche elettroniche, ecc...) è stata registrata come in crescita nel corso del 2015.
Sono, infatti, 1.163 i milioni di euro spesi in questo settore, di cui 742 milioni di euro di spesa corrente e 421 milioni di euro come investimenti.
Inoltre, non bisogna dimenticare che, in base a quanto emerge dal rapporto, i servizi digitali offerti sono nettamente migliorati nelle diverse regioni.
Nonostante ciò, Paolo Colli Franzone, presidente di Netics, ci riporta con i piedi per terra, sostenendo che "in realtà la spesa è cresciuta solo grazie ai residui fondi europei che le Regioni meridionali e il Lazio dovevano ancora smaltire. Alcune delle altre hanno addirittura ridotto gli investimenti. L'altro punto debole è che manca ancora una vera e propria governance della Sanità digitale a livello centrale."
Una tesi confermata anche dall'Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano, secondo cui le Regioni, e in alcuni casi, i singoli medici non sono coordinati in modo forte da parte del Governo, arrivando a fare scelte autonome nel rapporto con i pazienti via digitale.
Il segnale positivo, che fan ben sperare sullo sviluppo del Digitale in Sanità dal punto di vista della governance, arriva però dalla recente approvazione del Patto per la Sanità Digitale durante la Conferenza Stato-Regioni (approfondisci con questo articolo: "Al via al Patto per la Sanità Digitale").
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