Secondo i dati emessi dall'Osservatorio Nazionale Digitale del Politecnico di Milano, nel 2015 l'Italia ha investivo 1,3 miliardi di euro nel settore e-health. Si tratta di una spesa piuttosto bassa, che corrisponde a circa l'1,2% della spesa pubblica nazionale e che rappresenta una delle spese più basse d'Europa in questo settore.
Tuttavia, nonostante tale dato non troppo positivo, il nostro paese ha visto l'avanzare di alcuni strumenti digitali a supporto del settore sanitario: software per referti online, cartelle cliniche elettroniche e documenti dematerializzati sono, infatti, solo alcune delle novità introdotte nella gestione e nell'erogazione dei servizi sanitari.
Ponendo l'attenzione sui dati dell'Osservatorio Nazionale Digitale in Sanità possiamo notare come la spesa investita nel settore sanitario sia pari a soli 22 euro per abitante, un dato lievemente in discesa rispetto all'anno precedente. Nonostante ciò, la maggior parte della spesa riguarda alcuni strumenti digitali di fondamentale importanza per la gestione dei servizi sanitari.
Infatti, sempre seguendo quanto emerso dalle ricerche dell'Osservatorio, ormai ben 4 referti su 10 sono online, 9 cartelle cliniche su 10 sono elettroniche e circa il 12% delle prenotazioni delle visite mediche viene fatto sul web. Ciò porta, ovviamente, all'ingresso di nuove tecnologie all'interno delle strutture sanitarie come software per referti online, gestionali e sistemi di prenotazione sul web.
Secondo quanto sostenuto da Mariano Corso, responsabile scientifico dell'Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità, «i primi risultati della Strategia per la crescita digitale 2014-2020 mostrano come la Sanità digitale in Italia non sia più un miraggio, ma un piano perseguibile che dà frutti concreti."
Scendendo nel dettaglio, emerge come il principale investimento per l'anno passato, sia stato quello relativo alla digitalizzazione delle cartelle cliniche, dove la spesa ha raggiunto i 64 milioni di euro. A far parte di questo processo di informatizzazione, abbiamo visto diverse regioni come Emilia Romagna, Toscana, Sardegna, Valle d'Aosta e la provincia autonomia di Trento.
Insomma, nonostante i primi dati non troppo rassicuranti, pare proprio che il nostro paese stia avanzando con buoni risultati verso la completa digitalizzazione degli strumenti a supporto del sistema sanitario.
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