Molti dei nostri clienti hanno un sito web. Fra questi alcuni poliambulatori hanno un sito datato, altri invece hanno un sito graficamente molto bello ma poco visibile sui motori di ricerca. Così ci siamo chiesti come aiutare studi medici e poliambulatori a migliorare la visibilità del loro sito su Google e abbiamo pensato di intervistare Angelo Valenza. Angelo è CEO di Clickable, l’agenzia di digital marketing specializzata in SEO e ADS che lavora con GIPO dal 2014 e che segue il posizionamento SEO del nostro sito. Con questa intervista abbiamo raccolto alcuni consigli utili che puoi mettere in pratica per rendere più visibile sui motori di ricerca il sito del tuo studio medico o poliambulatorio.
La SEO si riferisce a quella serie di accortezze da seguire per posizionarsi meglio degli altri sui motori di ricerca. Quindi per essere più visibili quando le persone fanno una ricerca online.
La grossa opportunità per chi ha un poliambulatorio è che il 75% dei concorrenti non fa SEO e forse non ci ha nemmeno pensato. Chiunque lo faccia adesso avrebbe il vantaggio di poter fare poco, a basso costo, riuscendo a ottenere tantissimo.
Per fare SEO ci vuole un sito internet. Il sito è imprescindibile a meno che non si tratti di una struttura piccola, che in questo caso non ha bisogno di una pagina web, ma di una scheda Local su Google Maps.
Dunque il sito potrebbe anche non servire...
Sì. Non è essenziale che un piccolo studio medico abbia un sito, perché può comunque comparire sulle schede Local di Google Maps. Infatti, per queste realtà più piccole, Google dà la possibilità di creare su Google Maps delle schede in cui inserire informazioni essenziali: i contatti, la posizione geografica, i servizi.
Anche in questo caso però è importante seguire alcune accortezze tecniche, perché così come su Google ci sono delle regole di ottimizzazione, anche per Google Maps ci sono regole da seguire per poter posizionare la propria scheda.
Prima ancora di cominciare a pensare alla SEO è fondamentale fare prima un’analisi della situazione, che consiste nel capire quattro cose:
Solo dopo aver fatto questo lavoro si può pensare ad una strategia SEO.
Non è essenziale avere un sito troppo strutturato. L’importante è che le pagine che ci sono siano scritte bene, se c’è poco da scrivere è inutile cercare di allungare i testi senza avere niente da dire. Bastano poche pagine scritte bene.
Il sito è come una vetrina, ma in pochi guardano cosa c’è davvero nella vetrina. Pensano che impostare una bella grafica sia tutto, in realtà quello che conta è il contenuto. L’aspetto grafico viene messo sempre davanti al contenuto, ma non è così.
Non si sceglie un servizio perché ha un bel sito internet, ma perché il sito risponde alla domanda del potenziale cliente: “Perché farmi visitare nel tuo poliambulatorio e non da un tuo concorrente?”
Sicuramente il blog è una buona cosa da fare. GIPO, per esempio, si rivolge a tutti e propone articoli che divulgano i vantaggi della digitalizzazione nella Sanità, perché fa software. Ma chi ha una struttura sanitaria dovrebbe trovare altro su cui puntare. Non si può pensare di fare un blog in cui si parla dei “problemi della pelle in estate”, lo fanno tutti. La strategia editoriale in un blog deve puntare a trovare qualcosa che sia un elemento distintivo dell’azienda o dell’organizzazione.
Esatto. Prima del digitale viene l’azienda - nel caso di chi lavora in sanità è lo studio medico o il poliambulatorio - e prima ancora dell’azienda viene il bisogno della persona - il potenziale paziente - che spinge a cercare dei professionisti che possano soddisfare questo bisogno. Sta quindi ai professionisti della tua struttura soddisfare il bisogno, rispondendo alla domanda implicita “perché una persona dovrebbe scegliere proprio questo poliambulatorio o questo studio medico?”. Poi a quel punto, realizzare il sito da posizionare, impostare la strategia SEO e definire il piano editoriale è molto più semplice.
Il budget per la SEO lo stabilisce la concorrenza. Cambia a seconda del contesto e dell’ambito. Non è standard. In un settore senza concorrenza basta fare poche cose per avere un buon risultato, maggiore è la concorrenza, invece, più saranno le cose che devi fare per superarla, quindi maggiore sarà il costo.
Se vuoi aprire il sito di un poliambulatorio a Polignano a Mare sarà molto più semplice e meno costoso - perché la concorrenza è poca o nulla - piuttosto che farlo a Milano dove la concorrenza è molto più numerosa e sicuramente molti poliambulatori stanno già facendo attività di SEO strategica. In questo caso, devo capire cosa fanno i concorrenti e fare più di loro. Questo richiede molto più tempo e budget. In Italia abbiamo la fortuna (e la sfortuna) di essere molto indietro sulla digitalizzazione, solo il 25-30% delle aziende è online, chi vuole entrare ora ha a disposizione il restante 75%
Alla luce di tutto quello che ci ha detto Angelo, per poter lanciare il sito del tuo poliambulatorio devi analizzare il contesto in cui si inserisce, capire quali sono i bisogni dei tuoi potenziali pazienti, capire chi sono i tuoi concorrenti e trovare qualcosa che ti distingua.
Chi vuole iniziare la SEO deve guardarsi intorno e pensare prima al contenuto e poi alla forma e deve capire che per ottenere risultati sono necessari lavoro e investimento. Spesso c’è la pretesa di spendere poco e ottenere grandi risultati, perché investire e ricevere poco margine di guadagno spaventa
Secondo Angelo il problema principale che hanno le strutture mediche che si approcciano al digitale è che non sono abituate a pensare in ottica di costo per paziente. Qualsiasi attività di marketing viene fatta non per acquistare visibilità, ma per acquisire clienti/pazienti.
Ma trovare nuovi clienti è più costoso che mantenere quelli che si hanno già: un paziente nuovo che mi trova, arriva nella mia struttura e rimane soddisfatto, genera passaparola e porta altri pazienti. È normale che costi di più.
Alla fine della nostra intervista, Angelo ci ha lasciato con un ultimo suggerimento su come selezionare un’agenzia o un freelance che possa aiutarti a gestire la SEO: