Il Dm dell’Economia del 4 agosto 2017 ha da poco ufficializzato l’utilizzo, per le pubbliche amministrazioni - Regioni e Province autonome -, del cosiddetto Fascicolo Sanitario Elettronico 2017 (FSE), uno strumento digitale che permette ad ognuno di noi di tracciare e consultare la propria storia clinico-sanitaria.
Una novità introdotta recentemente nel panorama sanitario italiano, che pare avrà però importanti sviluppi futuri per medici e pazienti.
Il Fascicolo Sanitario Elettronico 2017 di un paziente non è altro che un documento contenente tutti i dati relativi alla storia della sua salute, cui possono facilmente accedere medici e collaboratori che, di volta in volta, si occupano di analisi, diagnosi e cure specifiche. Questo sistema digitale è costruito in modo tale che vi possano accedere strutture sanitarie e laboratori presenti su tutto il territorio nazionale, e non solo quelle relative alla Regione e/o Provincia di appartenenza. Tutto questo significa condividere una mole di dati non indifferente, relativi ad aspetti privati di ogni singolo paziente.
Ed è proprio per questo che, in relazione al precedente Dm pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, l’Economia ha deciso di dare vita all’Istituto Nazionale per l’interoperabilità tra Fse, a cui sarà affidato il compito di gestire e controllare tutti i dati provenienti dalla pubblica amministrazione.
In aggiunta, si occuperà anche di tenere sotto controllo tutti i consensi forniti dagli assistiti al trattamento dei propri dati personali. Qual è allora il reale obiettivo di questo organo? Anzitutto tenere sotto controllo la spesa sanitaria, monitorando e analizzando nel dettaglio tutti i dati provenienti direttamente da Regione e Province Autonome. Spetta ovviamente a queste decidere se usufruire del servizio dell’Ini in relazione al Fascicolo Sanitario Elettronico 2017, uno strumento tecnologico che sicuramente favorisce la relazione tra paziente e medico, permettendo a quest’ultimo di avere sempre a portata di mano l’intera storia clinica del proprio assistito.