Sono molti gli ingredienti che fanno il successo di un poliambulatorio. In primis, la competenza dell’intero team medico, sanitario e organizzativo, ma anche l’efficienza del servizio offerto ai pazienti, un buon equilibrio tra elementi tecnologici e “fattore umano”, fino ad una efficace organizzazione interna e gestione del personale.
I conflitti in un ambiente di lavoro spesso sono naturali, ma per un manager è sempre più importante scegliere con cura chi chiamare a coordinare i vari team di lavoro e come selezionare le persone più adatte a gestire lo staff. È un concetto che vale per qualsiasi organizzazione, poliambulatori compresi e spesso si cade nel tranello di ritenere che la competenza tecnica sia sufficiente. Ma un buon leader per un gruppo deve avere anche altre caratteristiche. Vediamo qualche consiglio per scegliere la persona più adatta nei ruoli di gestione e coordinamento dei gruppi di colleghi.
Il leader, in un’organizzazione, è una persona che per capacità e per indole è in grado di guidare e influenzare le persone con cui lavora al fine di poter raggiungere gli obiettivi aziendali. È una figura cruciale perché permette, per l’appunto, di migliorare l’efficienza e ottenere il pieno soddisfacimento dei goal prefissati. Questi ultimi possono essere di vario tipo, ma un leader “giusto” è tale proprio perché aiuta, con il suo lavoro, l’intero team a muoversi nella stessa direzione anche motivandolo.
Scegliere in maniera corretta chi è la persona adatta a questo tipo di funzione di coordinamento e guida è determinante per l’organizzazione. Un leader “sbagliato”, infatti, può rallentare la crescita dell’azienda, creare forme di instabilità e conflitto all’interno del team, rendere più farraginosi i processi decisionali. Un manager con delle spiccate qualità di leadership è capace anche di definire le aspettative di clienti, fornitori e pazienti, coordina i rapporti all’interno della rete di persone coinvolte nell’attività che gestisce, e spesso ha capacità di monitoraggio anche del budget e delle tempistiche di ciascun lavoro.
È, di fatto, un punto di riferimento sia psicologico che operativo e - particolare da non trascurare - gode della fiducia del team. Proprio per questo non è detto che esista un solo “tipo” di leader adatto a svolgere compiti di management. Esistono differenti stili di leadership e chi deve scegliere la persona da mettere a capo di un gruppo di lavoro deve osservare le dinamiche interne al team stesso per immaginare che tipo di atteggiamento è più adatto al contesto.
Per fare un esempio, un leader molto carismatico e “decisionista” può essere adatto a un determinato contesto dove i membri del team hanno grande fiducia nel leader e, singolarmente, una ridotta propensione a prendere decisioni. Al contrario, un gruppo molto democratico potrebbe prediligere un leader più propenso all’ascolto e capace, più che di decidere sulla base delle proprie competenze e visione, di esprimere una sintesi adeguata delle opinioni e proposte degli altri.
Scegliere il leader/manager non è semplice e ci sono alcuni errori in cui spesso si incorre. Del resto, non tutte le realtà hanno la possibilità di affidarsi a un ufficio dedicato alla gestione delle risorse umane oppure a un consulente esperto. L’errore più classico è di scegliere la persona con maggiori competenze oppure quella con più anzianità all’interno dell’organizzazione.
Entrambi questi fattori sono importanti, ma gli esperti sottolineano come sia importante non affidarsi solamente a questi. Competenza, conoscenza dell’azienda e del settore devono dialogare con l’empatia, la visione aziendale, la capacità di comprendere e gestire le dinamiche del team, l’esperienza nella gestione di altre persone e la capacità di ottenerne la fiducia.
Per questa ragione, ci sono situazioni in cui la scelta del leader è totalmente naturale. Appare evidente, in alcuni casi, chi è o chi sono le persone più adatte a guidare un gruppo. Per esempio, chi spontaneamente riesce a gestire meglio situazioni di difficoltà ed emerge naturalmente come leader, dimostrando ai propri superiori di avere la fiducia del gruppo e le capacità di affrontare un problema.
In questo caso, il leader può essere anche una risorsa giovane. Per esempio, persone che hanno già avuto esperienza con gruppi (allenatori di squadre sportive, capi scout, ecc) sia lavorativamente che come hobby. Il fattore che fa la differenza, in questo caso, è l’esperienza come coordinatore più che quella nel campo lavorativo.
Una seconda via di scelta del leader è quella definita per carriera. In questo caso, si procede alla promozione di una figura per meriti e competenze, tuttavia il rischio, sempre secondo gli esperti di risorse umane, è che si sottovaluti la capacità della persona di guidare e influenzare il gruppo. Il suggerimento è di valutare anche queste caratteristiche, prima della promozione, bilanciando i risultati raggiunti e il ruolo che può svolgere all’interno del team.
Molte di questi suggerimenti possono, e anzi spesso devono, essere valutati e adattati al contesto. Non tutte le organizzazioni sono uguali e non tutti i poliambulatori hanno le stesse esigenze dal punto di vista della leadership, ma si tratta di spunti di riflessione utili per chi deve gestire il poliambulatorio e scegliere le persone giuste per ciascun ruolo.