Nel lungo cammino del sistema sanitario italiano verso la digitalizzazione, il ricorso al Cloud Computing risulta essere quasi d’obbligo.
Di recente il rapporto tra cloud e sanità si è fatto sempre più stretto, soprattutto da quando le strutture ospedaliere e non si sono rese conto dell’importanza di uno strumento informatico nella gestione organizzativa e finanziaria, oltre che prettamente medica.
Cloud Computing e Sanità: di cosa si tratta
Ma cosa si intende precisamente con il termine Cloud Computing? Nel gergo prettamente informatico si tratta di un modello di accesso on demand a risorse di archiviazione, elaborazione e trasmissione dati.
In sostanza, è possibile conservare nella “nuvola” tutti i dati riguardanti non soltanto i pazienti di uno studio medico o di un ospedale, ma anche tutto quello che riguarda l’aspetto fiscale, gestionale ed organizzativo di queste strutture.
In questo modo è possibile reperire in qualunque momento, e ovunque ci si trovi, tutti i dati di cui si hanno bisogno. Un sistema di archiviazione 3.0 che permette di migliorare notevolmente i servizi che vengono offerti ai pazienti, snellendo notevolmente i processi di gestione dei dati clinici e non, ma anche di agevolare la gestione delle strutture ospedaliere da parte degli stessi reparti amministrativi.
Non deve essere assolutamente facile gestire migliaia di dati ogni giorno, ed è proprio per questo che cloud e sanità hanno un legame tanto stretto negli ultimi anni.
Nonostante il grande successo del Cloud Computing, i nuovi soggetti digitali devono prestare molta attenzione nell’inserimento dei dati privati dei pazienti nella “nuvola”, che vanno comunque protetti da eventuali minacce di hackeraggio.
Al di là di questo, le infinite possibilità del cloud sono ancora in via di studio, ma una cosa è certa: la possibilità di gestire così tanti dati attraverso risorse informatiche ha reso senza dubbio più snello l’intero sistema sanitario italiano.
Continua la lettura con: I benefici della Business Intelligence in Sanità
